Dalla piccola provincia italiana arriva un esempio di Wifi pubblico economicamente sostenibile e che guarda lontano. Protagonista il comune ligure di Sestri Levante, in provincia di Genova, dove è stato presentato da poco un network di hot spot Wifi ad accesso gratuito. Fin qui nulla di nuovo. L’originalità sta invece nel processo che ha portato alla creazione del network, risultando in un modello di uso sapiente ?e trasparente ? delle risorse pubbliche. La rete di hot-spot Wifi di “WirelesSestri” è stata infatti creata utilizzando unicamente le competenze della divisione di servizi It interna, senza il costoso intervento di gestori o agenzie di consulenza esterni. «È una tipica storia italiana ? fa presente Stefano Chioggia, dirigente dei Servizi istituzionali del Comune di Sestri Levante nonché assessore all’Innovazione amministrativa di Santa Margherita Ligure ?.All’origine più che un’idea o un progetto generale c’è un talento eccezionale, quello messo a servizio della comunità da Domenico Garibotto, assunto trent’anni fa come geometra all’ufficio tecnico». Divenuto Admin nel 1995, grazie alla sua grande competenza elettronica e informatica Garibotto arriva a costruire e gestire con due collaboratori e senza necessità di outsourcing una intranet con 195 Pc, 43 server, due portali (di cui uno turistico), allineata con i servizi più avanzati dell’Amministrazione pubblica digitale. Ma non solo: avendo il Comune cinque sedi di uffici sparse per la città, nel 2006 Garibotto progetta e realizza un sistema di connessione dati in wireless, acquistando le apparecchiature per poi installarle e configurarle personalmente, consentendo così un notevole risparmio sul noleggio delle linee dati e i costi crescenti per la fornitura di banda. Dalle sedi d’ufficio la connessione si estende a biblioteche, scuole, centri sociali, giudice di pace, piscine. Nel 2008, scaduto il contratto con il provider tradizionale per il noleggio delle attrezzature e delle linee telefoniche dedicate, la rete dati si presta all’adozione del Voip e diventa al tempo stesso rete di fonia interna. «Altre decine di migliaia di euro di spesa corrente risparmiati ogni anno », fa presente Chioggia. E i free hotspot? «Beh, a quel punto non restava che girare le antenne verso l’esterno… ?commenta Chioggia ?. A parte gli scherzi,l’unica remora e preoccupazione derivava dai ben noti e deprecati limiti normativi in tema di registrazione, oltre che dal timore di invadere l’area dell’attività di impresa. Se fosse per il nostro Admin, spareremmo banda in tutta la passeggiata mare e di conseguenza sulle spiagge, pubbliche e private. Gli ho spiegato che non si può fare. Insomma, abbiamo cercato di rispettare la ratio delle norme ? l’identificazione personale di chi accede al servizio ? e di interpretare estensivamente il ruolo istituzionale del Comune. Come dirigente responsabile mi sto assumendo qualche rischio, ma in Italia senza rischio semplicemente non si fa innovazione». Già avviato in fase sperimentale, in tre mesi “WirelesSestri” ha collezionato 600 registrazioni, metà delle quali di turisti, il che oltre a confermarne la validità come forma nuova di promozione territoriale e turistica ne rivela la portata politico- sociale come strumento di agevolazione per l’accesso al web. Il sogno per il futuro? «Che si crei ? risponde Chioggia ? una rete di amministrazioni locali unite nello sviluppo di iniziative di Wifi free e solidali nell’interpretazione innovativa degli angusti spazi in cui il servizio è costretto dalle norme vigenti».
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