Via al nuovo piano-incentivi sconti per moto e banda larga

Il governo vara un decreto correttivo perché molti settori non hanno esaurito i fondi attribuiti

Repubblica
27 Settembre 2010
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MILANO – Le risorse per gli incentivi, stanziate questa primavera, sono state spese solo a metà. Ma ora potrebbero essere ridistribuite verso quei settori come i motocicli e la banda larga i cui benefici sono già tutti esauriti. Dei 300 milioni a disposizione, ne sono stati erogati solo il 58%. Per motocicli, nautica e macchine agricole i fondi sono già esauriti, vicino all’en plein anche il comparto delle cucine componibili: sono stati spesi l’83% dei 60 milioni disponibili per comprare 71mila cucine. Meno gettonati gli elettrodomestici, dove resta da spendere più di un terzo dei 50 milioni stanziati. In alcuni settori, almeno finora, le richieste sono state scarse: per l’efficienza energetica industriale, è stato utilizzato lo 0,21% de1 10 milioni a disposizione; per le gru a torre il 14% su 40 milioni e per gli immobili ad alta efficienza energetica il 21% di 60 milioni. E allora che fare delle somme stanziate e non ancora erogate? Rispondendo ad una interrogazione parlamentare, il sottosegretario allo Sviluppo economico Stefano Saglia non ha escluso la possibilità di redistribuire quei 124 milioni di incentivi che non sono stati assegnati su quei settori dove la domanda è stata fortissima, come sui motorini a basso consumo. I 12 milioni di incentivi per le due ruote, secondo Saglia «si sono esauriti dopo circa due settimane», ma se gli importi stanziati per altri settori non venissero utilizzati «si potrà prevedere una compensazione con altri settori che possano sviluppare più domanda». Per spostare le risorse sarà necessaria una misura ad hoc. Il decreto attuativo del provvedimento sugli incentivi stabilisce infatti che «con decreti del ministro dello Sviluppo economico, possono disporsi anche variazioni compensative» da un settore ad un altro «in relazione alle disponibilità di risorse per effetto degli andamenti delle erogazioni». E così potrebbero essere trovate nuove risorse da spendere nei motorini, nei motori e gli scafi nautici, nelle macchine agricole e nella banda larga. Tanti ciclomotori quindi, ma poche lavastoviglie: anche se 150mila famiglie hanno approfittato degli sconti, restano ancora 19,3 milioni da spendere negli elettrodomestici. «Il mancato utilizzo degli incentivi su alcuni settori come gli elettrodomestici – ha commentato Francesco Boccia, coordinatore delle commissioni Economiche del Pd alla Camera – dimostra ancora una volta che il doping alle vendite non basta a riaccendere l’economia italiana e rilanciare le politiche industriali». Boccia ha poi chiesto «al governo il coraggio di rilanciare i consumi attraverso la detassazione dei salari più bassi, mentre le imprese hanno bisogno di incentivi certi che finanzino i processi di innovazione, non di aiuti per vendere qualche pezzo in più». Per l’esponente del Pd il governo dovrebbe fare autocritica sugli incentivi che, come nella rottamazione, hanno dimostrato di saper solo drogare il mercato. Infine Boccia ha ironizzato: «Dov’è il ministro per lo Sviluppo economico? Chi si occupa della vicenda, a parte la buona volontà del sottosegretario Saglia?».

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