Le fonti rinnovabili sono oggi presenti in oltre 7.900 comuni italiani, il 95% del totale e il loro contributo lo scorso anno è stato pari al 26,6% dei consumi elettrici spiega il rapporto sui Comuni rinnovabili realizzato da Legambiente in collaborazione con Gse e Sorgenia. Dal 2000 a oggi 32 TWh (Terawattora) sono arrivati da fonti rinnovabili e si sono aggiunti al contributo dei “vecchi” impianti idroelettrici e geotermici, grazie a 400mila impianti di grande e piccola taglia che da nord a sud rappresentano oggi un punto di riferimento del bilancio energetico italiano. La diffusione delle fonti green «sta cambiando lo scenario nel nostro paese con una velocità e dei risultati impensabili solo pochi anni fa», dice Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente. L’Italia ha anche Comuni che sono 100% rinnovabili: sono 23. Al primo posto tra i comuni premiati come simbolo del futuro energetico come si diceva c’è Varna, al 100% rinnovabile, insieme a Vicchio, in provincia di Firenze per la qualità del suo progetto sulle biomasse e alla Provincia di Roma per l’investimento nella solarizzazione e il miglioramento dell’efficienza delle scuole.
Nel dibattito molto acceso sulle rinnovabili, soprattutto per gli incentivi, il presidente dell’Autorità per l’energia Guido Bortoni dice: «Siamo estremamente preoccupati del peso degli oneri espliciti in bolletta, in primis quelli legati all’incentivazione delle fonti rinnovabili, tenendo conto che si tratta di oltre 10 miliardi di incentivi solo per l’anno in corso». C’è un problema di «sostenibilità della bolletta – osserva Bortoni – con la necessità di arrivare a un mix rinnovabile sostenibile nel tempo, puntando con decisione sull’efficienza energetica e sulle rinnovabili termiche». La via dell’efficienza energetica non è semplice ma per il ministro dell’Ambiente Corrado Clini «bisogna rafforzare la diffusione della generazione distribuita incardinata sulle fonti rinnovabili di efficienza. Dobbiamo rivedere il piano energetico nazionale e aggiornare il piano di azione sulle rinnovabili». L’auspicio del ministro è poi che in qualche giorno si arrivi ai decreti attuativi per le rinnovabili non fotovoltaiche e del quinto conto energia.
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