Si collocano al quinto posto le iniziative italiane selezionate nel contesto del Programma europeo dedicato allo sviluppo urbano sostenibile (Urbact).
Lo stanziamento complessivo previsto voto a finanziare azioni di scambio tra le città dei 28 paesi membri dell’Unione Europea, cui si aggiungono Svizzera e Norvegia, ammonta a 96,3 milioni di euro.
Programma Urbact
Urbact è un progetto che si occupa di rigenerazione urbana, innovazione sociale, ambiente e qualità della vita nelle città che ha visto negli ultimi anni accrescere l’attenzione di tutti i potenziali attori coinvolti (dalle realtà locali, a quelle ministeriali ed europee) che hanno così creato occasioni di incontri per la condivisione di metodologie e pratiche già realizzate con l’obiettivo di porre in evidenza, grazie alle esperienze già acquisite, le criticità cui si è dovuto fare fronte e le opportunità di effettiva implementazione delle azioni realizzate.
In sintesi, Urbact può essere definito lo strumento di politica di coesione che agisce: a) attraverso piani di azione locali (Action Planning Network); strategie integrate urbane (Implementation Network); buone pratiche (Transfer Network).
In ambito interno, le opportunità dell’ultima edizione del Programma URBACT III (2014-2020) sono state evidenziate, contestualmente alla attivazione del bando nel dicembre 2016, da Anci e dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con l’obiettivo conseguito della creazione di un transfer network (il cui bando uscirà nel mese di settembre 2017), e Urban Innovative Actions (bandito nel dicembre 2016) di cui qui si evidenzia l’esito.
Possono partecipare al Programma in questione, le città, i Comuni, dei paesi membri UE senza necessariamente limiti di dimensione demografica e geografica; gli enti di governo infra-municipali (es. per l’Italia unione di comuni ecc.); le Autorità metropolitane e agglomerazioni riconosciute; le Agenzie locali, come organizzazioni pubbliche o semi-pubbliche istituite da una città, in parte o interamente di proprietà dell’Amministrazione cittadina che siano responsabili della progettazione e attuazione di politiche specifiche (sviluppo economico, approvvigionamento energetico, servizi sanitari, trasporti, ecc).
Quali sono le città (e relative iniziative) selezionate?
Torino con Innova.To punta su di una competizione aperta a tutti i dipendenti del proprio municipio con l’obiettivo di stimolare e sviluppare progetti innovativi per migliorare la performance dell’amministrazione così da ridurne riducendo gli sprechi e valorizzarne le risorse.. Ancora, Torino propone modello innovativo per rilanciare i piccoli mercati locali e la promozione di coesione sociale.
Milano invece punta su “cibo per le città” sulla scia del protocollo internazionale (adottato nel 2015) riguardante le politiche alimentari.
Montichiari (BS) ha visto selezionato il progetto #genera_zioni volto alla costruzione di comunità per prevenire la povertà urbana, la disoccupazione, attraverso la creazione di luoghi e occasione di condivisione.
E’ stato premiato lo strumento di inclusione sociale di Udine, l’iniziativa di Genova di valorizzazione e promozione del turismo, quelle di Bologna di sostegno delle imprese culturali e creative della regione, di identificazione e analisi dei rischi e delle principali vulnerabilità relative al cambiamento climatico. Sempre in Emilia, la città di Forlì e l’Unione dei comuni della Romagna hanno inteso affrontare il problema dei richiedenti asilo attraverso uno strumento integrazoine.
Invece, Macerata ha visto premiata il proprio progetto QUIsSI Gioca! pilota di nuovo utilizzo degli spazi verdi urbani, Roma, l’iniziativa di agricoltura urbana. Adelfia (BA) il progetto che punta sulla musica quale strumento di inclusione sociale. Bari con SPAZIO 13 invece crea uno spazio creativo per la rigenerazione urbana mentre, il progetto Lost & found proposto da Napoli tende a garantire all’intera comunità un uso collettivo dei beni comuni (acqua, servizi pubblici, scuole, e molti altri, così come preservarli per le generazioni future).
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