Il nuovo testo prevede l’unione civile tra persone dello stesso sesso quale «specifica formazione sociale», in linea con il resto d’Europa: sul tema la Corte di giustizia europea ha condannato il nostro Paese il 21 luglio. Le unioni saranno iscritte nell’archivio dello stato civile, mentre diritti e doveri delle coppie unite civilmente sono esplicitati e non si fa più riferimento al matrimonio. Viene stabilito che ogni legge e atto riferito al matrimonio si applicheranno anche all’unione civile. I conviventi devono essere persone maggiorenni «unite stabilmente da legami affettivi di coppia e di reciproca assistenza morale e materiale», non vincolate da rapporti di parentela, adozione, matrimonio o unione civile.
Ieri è giunto anche il via libera della Camera alle nuove norme sull’acquisto della cittadinanza da parte dei minori stranieri. I sì sono stati 310, i no 66 e 83 astenuti. Il testo passa ora all’esame del Senato. Hanno votato a favore i partiti di maggioranza e (tra le forze di opposizione) Sel. Contrari Lega, Forza Italia e Fratelli di Italia. Il Movimento 5 stelle si è astenuto. Otterranno la cittadinanza italiana i bambini stranieri nati in Italia con un genitore in possesso del permesso di soggiorno Ue di lungo periodo. O i minori stranieri non necessariamente nati in Italia, ma che nel nostro Paese hanno frequentato un ciclo di studi.
La Lega ha protestato con forza in aula: «La cittadinanza non si regala», si leggeva sui cartelli esposti dai deputati leghisti durante le dichiarazioni di voto. Cartelli poi rimossi su richiesta della presidente della Camera Laura Boldrini.
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