Un’iniezione Iva da 925 milioni

Effetti dei 7,2 mld pagati dalle p.a. Immobili, +0,1 di pil

Italia Oggi
5 Settembre 2013
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Il pagamento di ulteriori 7,2 miliardi di euro di debiti della p.a. farà balzare le entrate Iva di 925 milioni di euro.

Gettito, questo, destinato dal governo a copertura dell’abolizione dell’acconto Imu sulla prima casa e delle misure di sostegno al reddito per cassa integrazione in deroga ed esodati individuali. Nel complesso, il meccanismo virtuoso azionato dai nuovi fondi pubblici per il pagamento dei debiti commerciali dello stato verso le imprese porterà nel 2013 a un +0,3% di pil rispetto alle attese. Con uno 0,1% in più, quindi, rispetto alle previsioni derivanti dal dl n. 35/2013, che già aveva previsto l’erogazione di 20 miliardi di euro per quest’anno e di altri 20 nel 2014.

È quanto rileva il governo nella relazione al parlamento relativa alle ultime misure economiche adottate, con particolare riguardo al dl n. 102/2013. La maggiore iniezione di liquidità per oltre 7 miliardi di euro «se attuata in tempi sufficientemente rapidi darà alle imprese benefici più anticipati in termini di maggiori investimenti, produzione e consumi», evidenzia palazzo Chigi.

Proprio ieri il Mef ha reso noto (si veda altro articolo a pag. 28) l’avvenuto pagamento al sistema produttivo dei primi 7,2 miliardi di euro, a fronte dei 18 che sono stati materialmente messi finora a disposizione degli enti debitori tramite varie modalità (anticipo di risorse finanziarie e deroghe al patto di stabilità interno). Il prossimo aggiornamento sull’andamento dei pagamenti sarà diffuso il 18 settembre.Tornando agli interventi predisposti dal governo Letta, la relazione sottolinea l’impatto sull’economia di quelli adottati in materia di immobili.

Non soltanto per quanto riguarda la cancellazione dell’Imu su abitazioni principali e terreni agricoli, che libererà risorse destinate almeno in parte ai consumi già nel 2013, ma pure con riferimento al decreto energia. Il dl n. 63/2013, infatti, ha potenziato e prorogato le detrazioni fiscali per le spese di ristrutturazione edilizia (bonus Irpef del 50%) e di riqualificazione energetica degli edifici (bonus 65%) sostenute entro la fine dell’anno.

Senza dimenticare il Piano casa per famiglie disagiate approvato con il dl n. 102, che tramite l’erogazione di prestiti agevolati dovrebbe ravvivare il mercato delle case (si veda articolo a pag. 23). Tutte disposizioni che, sebbene adottate con diversi provvedimenti «costituiscono un insieme unico di iniziative per il settore immobiliare», precisa l’esecutivo, e che si dovrebbero tradurre in un aumento del pil pari a 0,1 punti percentuali a partire dal 2013.

L’incremento sarà generato essenzialmente dai maggiori investimenti (+0,52%), destinati poi a calare nuovamente dal prossimo anno a meno che gli incentivi tributari «potenziati» non vengano confermati anche dopo il 31 dicembre.

Sempre in tema di mattone, la relazione riepiloga le agevolazioni a favore delle fasce deboli per l’accesso alla prima casa approvate con il dl n. 102/2013. Grazie all’intervento della Cassa depositi e prestiti, che oltre a fornire direttamente provvista alle banche potrà anche acquisire i bond degli istituti per aumentare la liquidità destinata al credito, crescerà il numero di mutui erogati per l’acquisto di abitazioni principali. In tale scenario andranno ad aggiungersi anche i 200 milioni di euro indirizzati a rendere più sostenibili gli oneri dei prestiti già assunti e delle locazioni: 40 milioni al Fondo per la sospensione per 18 mesi delle rate di mutuo, 60 milioni di euro al Fondo di garanzia per facilitare la concessione di mutui ai giovani fino a 35 anni (coppie, nuclei monogenitoriali con figli minori, lavoratori atipici), 60 milioni di euro al Fondo che eroga contributi integrativi per il pagamento degli affitti e 40 milioni di euro per il neonato Fondo per la copertura delle morosità incolpevoli.

 

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