>> CLICCA QUI PER LEGGERE LA NOTIZIA
A lanciare il grido d’allarme è l’Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani (UNCEM), che giudica “non accettabile” la revoca comunicata con “una PEC spedita dal Ministero dell’Interno Direzione Finanza Locale”. I contributi, aggiunge l’UNCEM, sono stati revocati perché “l’Ente non ha avviato le opere oltre i termini previsti; o perché non ha provveduto a utilizzare nei termini previsti il finanziamento concesso in quanto non risultano Cup associati al citato finanziamento; ancora, perché l’ente ha provveduto a utilizzare parzialmente il finanziamento concesso. E perché il Comune non ha proceduto al corretto inserimento dei dati nel sistema di monitoraggio previsto”.
La richiesta di intervento
“Non è accettabile – prosegue l’Unione – revocare mezzo miliardo di euro di opere per queste vicende burocratiche. Sono risorse, assegnate nel 2020, e spostate da legge di bilancio al PNRR e questo è ancora più preoccupante. Occorre subito un provvedimento del Ministero per consentire ai Comuni di avviare i cantieri nel 2022, oltre i termini inizialmente previsti. I Comuni sono intasati di questioni e di bandi, gli uffici senza personale non riescono a star dietro a tutto. Se ancora vengono penalizzati in questo modo, non si dà seguito alla sussidiarietà sancita dalla nostra Costituzione, così necessaria e decisiva oggi”.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento