«È una svolta, ma non fa miracoli»

INTERVISTA – Sergio Chiamparino

Il Sole 24 Ore
19 Luglio 2010
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«Noi spingiamo per un trasferimento rapido ai comuni del fisco immobiliare perché rappresenta una svolta strategica, che ci riporta in Europa, non certo per compensare i tagli imposti dalla manovra con improvvisi effetti sul gettito». Visto il calendario, era inevitabile che i primi passi del federalismo municipale entrassero nel grande mercato del decreto correttivo, ma secondo il presidente dell’Anci Sergio Chiamparino per capire il valore del passaggio bisogna recuperare uno sguardo lungo. Nell’intervista al Sole 24 Ore, il ministro della Semplificazione Roberto Calderoli ha detto che il fisco del mattone può portare ai sindaci fino a 10 miliardi aggiuntivi. In confronto a queste cifre i tagli della manovra scompaiono. Piano con i numeri. Prima di fare queste valutazioni servono verifiche attente, altrimenti si rimane nella teoria. Anche la cedolare secca, in sé, abbassa il prelievo e quindi toglie una parte della fiscalità immobiliare. La cedolare, però, non aiuta l’emersione degli affitti in nero? D’accordo, ma la lotta all’evasione è un processo lungo, non si fa da un giorno all’altro. Se si introduce la cedolare, occorre anche trovare dei meccanismi che compensino da subito il mancato gettito iniziale, perché il trasferimento della fiscalità immobiliare ai comuni non può debuttare in perdita. Altri 5 miliardi potrebbero arrivare secondo il governo dalla regolarizzazione delle case fantasma, sconosciute al catasto. Anche in questo caso, prima di fornire cifre bisogna studiare i dettagli del meccanismo. Come dovrebbe funzionare la regolarizzazione? Siamo solo all’inizio, ma penso che si debba studiare un forfait che sani il passato, dopo di che i proprietari ricominciano a pagare le tasse regolarmente. Ma in questo modo non si fa un condono? Attenzione. Non possiamo certo metterci a fare condoni tombali, in cui pagando si possono sanare situazioni fuori da qualsiasi normativa. In linea generale, penso che la regolarizzazione debba riguardare le case in zone residenziali secondo il piano regolatore, e che gli immobili fuori dalle regole del Prg vadano abbattuti. L’abusivismo però non si concentra proprio dove i piani regolatori non prevedono case? La mia impressione, in effetti, è questa: le situazioni che offrono forti opportunità di entrate sono molto difficili da sanare, le altre sono poche.

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