PALERMO – Cambia il sistema elettorale per gli enti locali in Sicilia. Dalle elezioni della primavera del 2012 si voterà con la nuova legge approvata nei giorni scorsi dall’Assemblea regionale siciliana. La norma riguarda sia i comuni che le province. Tra le novità il voto confermativo: il consenso manifestato per una lista o per un candidato consigliere non si trascinerà più sul candidato sindaco (o presidente della provincia) collegato. L’elettore dovrà esprimere sulla stessa scheda anche questa ulteriore preferenza. Resta il voto disgiunto. Per i comuni compresi tra i 10 mila abitanti e i 15 mila si voterà con un sistema proporzionale (con coalizioni di liste collegate a un sindaco) con turno unico. Prima era in vigore il ballottaggio. Addio quindi anche strategie e apparentamenti del secondo turno. Il turno unico era già presente nei comuni sotto i 10 mila abitanti, ma con il sistema maggioritario: a ogni candidato sindaco corrisponde una sola lista. Per i comuni sopra i 15 mila abitanti rimane tutto invariato: proporzionale e ballottaggio. Insomma, saranno in vigore tre sistemi elettorali diversi. In ogni lista un genere (uomo o donna) non può superare i due terzi, norma che ovviamente garantirà una più ampia presenza femminile ed è previsto che nelle giunte ci sia almeno una donna. La legge introduce l’ineleggibilità all’Ars di sindaci e presidenti della provincia, a meno che non si dimettano sei mesi prima delle elezioni regionali. Per i comuni oltre 20 mila è prevista l’incompatibilità tra le cariche di deputato regionale e sindaco. Primi cittadini eletti all’Ars dovranno optare subito dopo le elezioni. Caduta l’ipotesi di reintrodurre il referendum popolare sui sindaci, rimane la mozione di sfiducia che può essere presentata da due terzi dei consiglieri e può riguardare anche i presidenti dei consigli.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento