Nasce la banca dati nazionale unica della documentazione anti-mafia con l’obiettivo di semplificare la vita di imprese e pubbliche amministrazioni, ma anche di sottoporre a controlli più serrati le infiltrazioni della malavita organizzata. Al nuovo mega-archivio ? che sarà gestito dal ministero dell’Interno ? dovranno accedere tutte le pubbliche amministrazioni, gli enti pubblici e le aziende o le società vigilate o comunque controllate dallo Stato o da altri enti pubblici, nonché i concessionari di opere pubbliche per eseguire tutte le verifiche propedeutiche alla stipula, approvazione o autorizzazione di contratti e sub-contratti relativi a lavori, servizi e forniture pubblici. La novità è contenuta nello schema di Dlgs con il Codice delle leggi antimafia messo a punto da Giustizia e Interno in attuazione del “piano straordinario antimafia” e delle deleghe disciplinate dalla legge 136/2010. Dall’ambito di applicazione del provvedimento ? che sarà sottoposto questa mattina al vaglio tecnico del pre-consiglio in vista del successivo esame preliminare da parte dell’Esecutivo ? saranno esclusi solo gli atti, i provvedimenti e le erogazioni di importo inferiore a 150mila euro. In compenso sono previste alcune facilitazioni per le imprese interessate. Il decreto, infatti, innalza a un anno il termine di validità del certificato antimafia salvo l’obbligo di comunicare eventuali modifiche entro un mese dal loro verificarsi, pena l’applicazione di una sanzione compresa tra 20mila e 60mila euro. Il rilascio liberatorio della comunicazione antimafia sarà, inoltre, immediato se dalla banca dati non emergeranno cause di decadenza, sospensione o di divieto. Stretta del Governo in arrivo anche per il settore dell’università e della ricerca scientifica. In pre-consiglio dovrebbe, infatti, approdare per l’esame preliminare anche lo schema di Dlgs sulla disciplina del dissesto finanziario e sul commissariamento degli atenei in attuazione della riforma di settore (240 del 2010). Il decreto estende all’ambito universitario le disposizioni sul commissariamento straordinario degli enti locali. Test finale, infine, per lo schema di decreto attuativo del regolamento 166/Ce/2006/Ce istitutivo del registro europeo delle emissioni e del trasferimenti di sostanze inquinanti che torna a Palazzo Chigi per l’approvazione definitiva.
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