Nominato il funzionario, occorrerà predisporre gli atti fondamentali,ovverola delibera di determinazione delle aliquote e il regolamento per l’applicazione del tributo.
I Comuni, infatti, possono, con delibera del consiglio comunale da adottare entro il termine per la deliberazione del bilancio di previsione, modificare in aumentoodiminuzione le aliquote di base. Perdeterminare le aliquote occorrerà effettuarequantoprima elaborazioni sulle basi imponibili, sia per avere la certezza che conl’applicazione delle aliquote di base – tolti i trasferimenti allo Stato disposti dall’articolo 13,commi11 e 17, dellamanovra – si abbia un gettito pari o superiore a quello Ici attuale (circostanza data per scontata nel decreto Monti), sia per deliberare eventuali aumenti o riduzioni di aliquota, in modo da avere unaleva fiscale aggiuntiva o sostitutiva rispetto all’addizionale comunale Irpef, considerato che è venuto meno il blocco tariffario disposto dall’articolo 1 del Dl 93/2008.
Occorrerà anche ricordarsi che la mancata adozione della delibera di approvazionedelle aliquote comporterà automaticamentel’applicazione delle aliquote di base, cosìcomedisposto dall’articolo 8, comma5, del Dlgs 23/2011.
I Comuni dovranno poi,pur con tutte le limitazioni poste dal legislatore Imu, decidere se manteneretutte quelle formedi agevolazioni già previste per l’Ici, e applicabiliancheall’Imu. Si tratta di questioni rilevanti,comead esempio, quella di stabilire secompete il diritto al rimborsoper le aree divenute inedificabili oppurequella di determinare periodicamente i valori delle aree fabbricabili.
Occorrerà, poi, regolamentare la parte procedurale del tributo e individuare alcuni parametri, rimessi alla scelta regolamentare,comel’importo minimodi versamento e di rimborso, il tasso d’interesse, lacompensazione e cosi via.
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