Quello che si vorrebbe creare è una sorta di doppio binario dove l’imprenditore potrà scegliere se farsi certificare il credito commerciale vantato con la pubblica amministrazione o al contrario, se lo ritiene opportuno, compensarlo con somme iscritte a ruolo. Ad annunciare il via libera all’operazione è stato lo stesso viceministro all’Economia, Vittorio Grilli, che ieri all’assemblea di Unindustria ha dichiarato che la certificazione dei debiti «deve essere anche la base di compensazione di debiti e crediti iscritti a ruolo».
I tempi saranno rapidissimi, ha detto ancora Grilli, e se i tecnici ce la faranno anche nelle prossime ore i due decreti attuativi potrebbero essere definiti in ogni dettaglio. Come ha precisato il viceministro la possibilità di compensazione tra debiti e crediti delle imprese nei confronti della pubblica amministrazione, attua quanto previsto dalla «legge 78 del 2010». Un decreto ministeriale definirà le regole per far decollare il «meccanismo di certificazione semplificato», con due moduli uno di domanda e uno di risposta entrambi precompilati. Il tutto, secondo Grilli, «dovrà avvenire entro 60 giorni». Con la Consip che sta già lavorando a una piattaforma elettronica per gestire e velocizzare la procedura senza scambi di carta. Ottenuta la certificazione, sulla base degli accordi con l’Abi, le imprese – sempre secondo il viceministro – potranno usarla immediatamente per scontare pro solvendo il loro credito vantato direttamente in banca, come prevede ora il decreto fiscale appena approvato dalle Camere. «Il credito – ha aggiunto Grilli – potrà essere ceduto senza atto notarile o ufficiale giudiziario, con evidenti risparmi di tempo e denaro».
La certificazione, come detto, sarà strettamente coordinata con l’altro strumento per accelerare il recupero dei crediti commerciali maturati dalle imprese con gli enti locali, ovvero con la compensazione di questi crediti con le somme iscritte a ruolo. A Via XX settembre contano di superare i problemi sulle regolazioni contabili tra i differenti enti che fino ad oggi hanno bloccato l’attuazione di questo strumento, la cui operatività era fissata al 1° gennaio 2011.
Si tratta di un primo passo importante anche se la compensazione esclude i crediti maturati con lo Stato e si limita ai crediti commerciali vantati dalle imprese nei confronti delle regioni, degli enti locali e degli enti del Servizio sanitario nazionale per somministrazioni, forniture e appalti. Queste somme (aspettando comunque i dettagli del decreto attuativo) potranno essere compensate con quelle iscritte a ruolo. Il credito dovrà essere certificato, non dovrà essere prescritto, dovrà essere certo, liquido ed esigibile. Per fare un esempio si immagini un’impresa in credito di 10.000 euro per la fornitura di siringhe a una struttura sanitaria. Se la stessa impresa ha un debito fiscale di 20.000 euro iscritto a ruolo (magari per Iva non versata) l’imprenditore potrà chiedere all’ente la certificazione del credito e utilizzarla con l’agente della riscossione per il pagamento totale o parziale della cartella. Se poi la regione, l’ente locale o l’ente del Ssn non onorerà quel debito certificato, l’agente della riscossione potrà procedere al recupero coattivo nei confronti dell’ente stesso.
Va ricordato che intanto, per sbloccare l’accordo tra Abi e imprese, finalizzato al pagamento di una prima tranche di debiti, lo Sviluppo economico sta definendo le regole di accesso al fondo di garanzia.
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