Un continente connesso? Tre quarti dei cittadini europei non hanno accesso al 4G

Tre abitanti su quattro dell’UE non hanno accesso alle connessioni mobili 4G/LTE nella loro città e, riguardo alle zone rurali, la copertura 4G è praticamente inesistente

30 Luglio 2013
Modifica zoom
100%

Mentre i vacanzieri europei si dirigono verso le località di mare e di montagna per le consuete vacanze estive, dati recenti mostrano che quasi nessuno di essi avrà accesso al 4G una volta arrivato a destinazione.
Tre abitanti su quattro dell’UE non hanno accesso alle connessioni mobili 4G/LTE nella loro città e, riguardo alle zone rurali, la copertura 4G è praticamente inesistente. Negli Stati Uniti, invece, più del 90% delle persone ha accesso al 4G.
La Vicepresidente della Commissione Neelie Kroes ha dichiarato: “Sono dalla parte dei cittadini, dei contribuenti, degli elettori che vogliono soltanto poter utilizzare i loro telefonini e i loro tablet. È scoraggiante quando a Bruxelles il mio cellulare smette di funzionare perché è presente soltanto la copertura 3G. Milioni di europei provano quotidianamente questa sensazione.”

Lo sapevate?

  • In tre Stati membri dell’UE la copertura 4G è totalmente assente.
  • Soltanto la Germania, l’Estonia e la Svezia sono avanti nel passaggio al 4G.
  • La copertura 4G delle zone rurali nell’UE è pressoché inesistente.
  • A livello mondiale, l’Europa conta appena il 5% delle connessioni e degli abbonamenti 4G.

“Non è in questo modo che si fa girare l’economia. Stando così le cose, i cittadini europei che vivono nelle zone rurali e quelli in vacanza sono trattati come cittadini di serie B,” prosegue Neelie Kroes.
“Non importa dove ci si trova: se si acquista un dispositivo e si sottoscrive un abbonamento mobile, entrambi dovrebbero funzionare” insiste.

Il problema si fa sempre più grave
Neelie Kroes ha dichiarato: “Le reti dell’UE si trovano sull’orlo del baratro. Si stima che a livello mondiale il traffico mobile crescerà del 66% l’anno, i dispositivi di nuova generazione sono ovunque e i loro utenti vogliono poterli usare anche per guardare video. Senza una maggiore disponibilità di spettro radio, l’intero sistema andrà in frantumi.”

Non incolpate l’UE
Conseguentemente all’esplosione della domanda di servizi di trasmissione dati, l’UE ha messo a disposizione della banda larga wireless ad alta velocità enormi porzioni di spettro radio (IP/12/929). Quest’ultimo, tuttavia, è in realtà assegnato a livello nazionale. Infatti, sono stati alcuni problemi a livello nazionale a causare ritardi procedurali e nella concessione di licenze, mentre gli operatori di telefonia mobile che si erano aggiudicati all’asta il diritto di installare le reti si sono ritrovati senza liquidità sufficienti per farlo. A causa di questa situazione, associata alla frammentazione dei 28 mercati nazionali, gli operatori non hanno reali possibilità di sviluppare una strategia “mobile” su scala unionale.
La conseguenza è che a rimetterci sono gli utenti e l’UE rimane indietro nella corsa globale al 4G.

Problemi di prezzo
I prezzi pagati dalle società di telefonia mobile in uno Stato dell’UE possono essere 50 volte superiori rispetto a quelli di un altro, il che non è certo indicativo di un mercato in buona salute. In media, i diritti sullo spettro radio sono quasi 4 volte più cari che negli Stati Uniti.
Quando i paesi “spremono” al massimo le imprese nelle vendite all’asta dello spettro, è l’economia a risentirne, per i seguenti motivi:

  • gli elevati prezzi raggiunti nelle aste non permettono alle imprese di investire i 27 miliardi di EUR che uno studio dell’UE ritiene necessari per il potenziamento delle reti;
  • dato il ritardo nell’installazione delle reti (gli investimenti nelle infrastrutture sono diminuiti negli ultimi anni ), la nuova attività economica resta bloccata e le entrate pubbliche derivanti dalle tasse su queste nuove attività non si materializzano mai;
  • le imprese si trovano in una situazione finanziaria precaria (per alcune l’indebitamento è triplo rispetto al loro valore in borsa).

Che cosa fa la Commissione?

  • Organizza consultazioni su un coordinamento di gran lunga maggiore nella concessione di licenze per lo spettro radio. Questo consentirebbe agli operatori di beneficiare di economie di scala risultanti dall’installazione simultanea del 4G nella stessa banda dello spettro radio in diversi paesi, permettendo agli utenti di avere più rapidamente un accesso più diffuso a questa tecnologia.
  • Lancia la fase preliminare di esecuzione, a norma dell’articolo 6, paragrafo 2, del programma relativo alla politica in materia di spettro radio, riguardo all’autorizzazione ad uno spettro armonizzato nell’UE adatto ai servizi 4G (870 MHz).

(Fonte: Commissione europea)

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento