Mentre le richieste di accesso civico generalizzato (cd. FOIA) cominciano a crescere e sembrano trovare una prima risposta positiva da parte delle amministrazioni pubbliche di maggiore dimensione, non vengono adeguatamente valutate le conseguenze che si determinano o si possono determinare sull’attività delle PA in termini di impatto organizzativo.
Il fatto che i primi dati ci consegnino un bilancio positivo in termini di sostenibilità organizzativa, non deve fare passare in secondo piano né la necessità di dedicare una particolare attenzione a questo importante elemento di novità né la necessità di apprestare le necessarie misure organizzative. Misure tanto più importanti alla luce delle indicazioni fornite di recente dal Dipartimento della Funzione Pubblica, dal Garante per la tutela della privacy e dal TAR del Veneto.
La circolare firmata dal ministro Madia mette in evidenza che le PA devono assumere un ruolo “propulsivo”, mettendo in campo da subito iniziative per supportare i cittadini che intendono avvalersi dell’accesso civico generalizzato. Il Garante per la Privacy ci dice che il rigetto delle richieste avanzate sulla base del FOIA è possibile per la tutela dei dati personali, il che impone alle singole amministrazioni una specifica attenzione nell’analizzare le singole richieste. Il TAR del Veneto circoscrive l’ambito delle attività che le PA devono mettere in moto, stabilendo che esse non hanno l’obbligo di cercare informazioni di cui non dispongono per fornire specifiche risposte alle richieste di accesso.
Aumento delle richieste
Il secondo monitoraggio del Dipartimento della Funzione pubblica in collaborazione col Formez sulla concreta applicazione del diritto di accesso civico sulle richieste di accesso FOIA sembra indurre ad un giudizio positivo sulla prima applicazione dell’istituto. Esso evidenzia che siamo in presenza di un aumento delle richieste del + 21% rispetto al trimestre precedente. Ed ancora che si riduce il tempo di risposta delle amministrazioni: +46% rispetto alle istanze trattate nel trimestre precedente.
Non ci si può comunque cullare su un dato che si riferisce solamente ad amministrazioni che hanno una dimensione organizzativa assai rilevante: ministeri, enti nazionali, regioni, comuni metropolitani e comuni capoluogo. Sia per i ministeri che per gli enti locali, ci dice il monitoraggio, la quasi totalità delle istanze FOIA (rispettivamente 94% e 95,4%) viene evasa entro 30 giorni.
La disciplina dell’accesso civico e documentale – Definizioni, problematiche gestionali e casistica operativa
Roma, 19 ottobre 2017
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