Dopo la presentazione a Bruxelles, nello scorso dicembre, del Piano d’Azione per l’energia sostenibile (Tape – Torino action plan for energy), che impegna la città a ridurre considerevolmente le proprie emissioni di CO2 entro il 2020, Torino affronta una nuova sfida europea. Proprio il Piano, con le sue 51 azioni già concretamente avviate, sarà il perno attorno al quale si svilupperà la candidatura di Torino a diventare una Smart City. Con i bandi Smart Cities, la Commissione Europea intende infatti avviare, nel contesto degli investimenti per lo sviluppo delle tecnologie a bassa emissione di anidride carbonica, una iniziativa che rappresenti una grande opportunità per l’industria europea di diventare leader nelle tecnologie pulite ed efficienti.
Nel terreno di gara si sono già lanciate o stanno per lanciarsi altre città italiane, con grandi progetti volti a catturare l’attenzione della Direzione generale Ambiente. Torino presenta un Piano già in corso di attuazione, con una maggiore attenzione su due filoni di intervento: la riqualificazione energetica degli edifici esistenti e la mobilità sostenibile. Su questi due ambiti saranno sviluppati ulteriori impegni sui quali far convergere gli eventuali investimenti (che si preannunciano cospicui) della Commissione europea: Torino ha dimostrato di saper produrre alta tecnologia e di saper applicare i suoi benefici nella riduzione dei consumi energetici, migliorando la qualità della vita in città.
In ambito locale, si avvierà in tempi stretti una “Cabina di Regia” per definire i contenuti del progetto “Torino Smart City”, a cui saranno invitate istituzioni, il mondo dell’industria torinese, imprese e altre organizzazioni pubbliche o private, associazioni di categoria, il sistema bancario, centri di ricerca, università. In ambito europeo, la Città dovrà trovare partnership con altre città per rafforzare la propria partecipazione. Certa la collaborazione con Lione, a cui potrebbe aggiungersi presto Monaco di Baviera. Sul progetto Torino Smart City la Città ha già raccolto l’interesse di numerosi stakeholder locali (imprese, enti, associazioni), e può già contare sull’apporto indispensabile del Politecnico, attivamente impegnato nella fase di predisposizione del Piano d’Azione, e degli enti territoriali.
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