Tokyo: settimana lavorativa corta per sfidare la crisi demografica

L’iniziativa sarà accompagnata da un programma di congedo parziale per l’assistenza all’infanzia

Lorenzo Muccioli 20 Dicembre 2024
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La capitale giapponese introduce una misura innovativa, quella della settimana lavorativa corta, per affrontare il calo della natalità e sostenere l’equilibrio tra vita professionale e familiare. A partire da aprile, i dipendenti del governo metropolitano di Tokyo potranno scegliere di lavorare solo quattro giorni a settimana.
Questa iniziativa sarà accompagnata da un nuovo programma di “congedo parziale per l’assistenza all’infanzia”, che permetterà ai genitori di ridurre il proprio orario giornaliero di lavoro di due ore. L’obiettivo dichiarato è migliorare le condizioni di vita delle famiglie, con particolare attenzione alle esigenze delle donne.
“La nostra priorità è consentire a tutti di conciliare lavoro e famiglia senza dover rinunciare alla propria carriera,” ha affermato il governatore di Tokyo Yuriko Koike, come riportato dal Japan Times. “Adatteremo continuamente gli stili di lavoro per rispondere in modo flessibile alle esigenze dei dipendenti, specialmente in momenti cruciali della vita come la nascita di un figlio o la sua educazione.”

Un Paese in emergenza demografica

La decisione arriva in un momento critico per il Giappone, dove il tasso di natalità ha raggiunto il livello più basso di sempre. Nei primi sei mesi del 2024, sono stati registrati solo 350.074 nuovi nati, con un calo del 5,7% rispetto allo stesso periodo del 2023. Il tasso di fertilità si attesta a 1,2 figli per donna, lontano dal 2,1 necessario per garantire la stabilità della popolazione. A Tokyo, il dato è ancora più basso: appena 0,99.
Il progressivo invecchiamento della popolazione aggrava ulteriormente la situazione. L’età media è tra le più alte a livello globale, con un valore di 49,9 anni.
Nonostante le misure già adottate, come congedi parentali estesi, incentivi economici e app di incontri per favorire i matrimoni, il trend negativo non si è invertito. Il tasso di natalità è in calo continuo da otto anni consecutivi, sottolineando la necessità di soluzioni più incisive.

Un nuovo modello lavorativo

La riduzione della settimana lavorativa rappresenta una potenziale svolta non solo per affrontare il calo demografico, ma anche per ridurre le disparità legate alla divisione dei compiti domestici. Secondo il Fondo Monetario Internazionale (FMI), in Giappone le donne si occupano dei lavori domestici e della cura dei figli cinque volte di più rispetto agli uomini. Questa disparità contribuisce in modo significativo alla decisione di avere meno figli di quanto desiderato.
Studi condotti in altri Paesi suggeriscono che una settimana lavorativa più breve potrebbe promuovere una maggiore equità domestica. Un’indagine della piattaforma internazionale 4 Day Week Global ha mostrato che, lavorando meno giorni, gli uomini tendono a dedicare più tempo alle faccende di casa e alla cura dei figli.
Dal punto di vista professionale, una settimana di quattro giorni potrebbe anche migliorare la produttività e ridurre lo stress. Secondo Peter Miscovich, esperto di organizzazione del lavoro, questa modalità porta a dipendenti più impegnati e soddisfatti. Tuttavia, Julia Hobsbawm, autrice e fondatrice di Workathon, avverte che non è una soluzione universale.

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