L’Aula del Senato ha approvato ieri il decreto sulle emergenze ambientali ed industriali: è legge. Il provvedimento, che sarebbe scaduto l’8 febbraio, contiene disposizioni su Terra dei fuochi e Ilva. Il Senato non ha apportato modifiche al testo licenziato dalla Camera.
Il provvedimento è passato con 174 voti favorevoli, 58 contrari e 12 astenuti. Il M5s ha votato ‘no’, così come Lega nord. Sel si è astenuta. Tutti gli altri gruppi hanno votato a favore.
Tre i capisaldi che lo tengono in piedi: bonifiche, tutela della salute, ripristino della legalità. E dentro, negli articoli finali, si norma anche sull’Ilva.
Letta, ora applicarlo bene – “Il decreto-legge Terra dei fuochi è stato oggi (ieri n.d.r.) convertito in legge. Dopo decenni è la prima risposta a quel dramma. Impegno ora ad applicarlo bene”. Lo scrive su Twitter il premier Enrico Letta.
Orlando, ok decreto è riscossa area – Una “riscossa” per la Terra dei fuochi, per affrontare “l’emergenza” in quell’area. Questo il pensiero del Ministro dell’ambiente Andrea Orlando a proposito dell’approvazione da parte del Senato del decreto sulle emergenze ambientali ed industriali, diventato legge, e ritenuto un “punto di partenza” di un percorso. Ora sarà avviato un confronto con i territori per valutare come poter usare al meglio questo provvedimento.
Calderoli, Senato più veloce, aboliamo la Camera – “Il decreto sulla terra dei fuochi è stato trattenuto 52 giorni dalla Camera e il Senato in due giorni lo ha affrontato e approvato. Alla luce del dibattito sul superamento del bicameralismo perfetto, credo si debba aprire una discussione su quale sia il ramo da abolire”. Lo dice, tra gli applausi, Roberto Calderoli, presidente di turno dopo l’ok del Senato sul decreto sulle emergenze ambientali.
Don Maurizio, legge è punto di inizio – Che il decreto legge sulla Terra dei Fuochi sia stato approvato e sia diventato legge, don Maurizio Patriciello, che da anni porta avanti una lotta per riconoscere l’emergenza ambientale di quell’area, lo definisce un “punto di inizio, non certo di arrivo”. Si dice “contento” perché “la terra dei Fuochi finalmente è diventato un problema nazionale e questo è avvenuto grazie al lavoro dei volontari”. “Ha vinto anche la linea del dialogo – aggiunge – l’unica strada che noi conosciamo”.
(Fonte: Ansa)
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