Tempi serrati nei pagamenti dei Comuni

Dalla richiesta di aiuti alle certificazioni, tutti i passaggi che portano all’estinzione delle fatture

Il Sole 24 Ore
19 Aprile 2013
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Il primo passo verso i pagamenti
Qual è il primo passo per accedere ai meccanismi previsti dal decreto sblocca-pagamenti?
La condizione preliminare è rappresentata dalla quantificazione dei «debiti certi, liquidi ed esigibili» al 31 dicembre 2012, distinguendo all’interno dei debiti complessivi quelli legati a investimento (che possono essere esclusi dal Patto di stabilità). Su questa base si quantificano le richieste relative alle quote da escludere dai vincoli del Patto e quelle relative alle eventuali anticipazioni della Cassa depositi e prestiti. L’elenco completo dei debiti certi, liquidi ed esigibili, maturati al 31 dicembre 2012, va inoltre comunicato, insieme all’indicazione dei dati identificativi del creditore, al ministero dell’Economia attraverso la piattaforma delle certificazioni, a cui l’ente deve accreditarsi entro il 29 aprile.

Così le risorse possono dribblare il Patto di stabilità
Come si ottengono gli spazi finanziari da escludere dal Patto? A che cosa servono?
RL’istanza va presentata alla Ragioneria compilando il modello reso disponibile sul sito http://pattostabilitainterno.tesoro.it. Nel modello viene richiesto l’ammontare dei debiti distinti in quattro voci: debiti per appalti esigibili al 31 dicembre 2012 e non ancora estinti all’8 aprile, altri debiti di parte capitale esigibili al 31 dicembre 2012 e non ancora estinti all’8 aprile, debiti per appalti esigibili al 31 dicembre 2012 ed estinti all’8 aprile e altri debiti di parte capitale esigibili al 31 dicembre 2012 ed estinti all’8 aprile. Di ogni voce viene chiesto l’ammontare del debito e degli spazi finanziari richiesti. Gli spazi finanziari servono per escludere i pagamenti dal conteggio del saldo obiettivo da raggiungere per il rispetto del Patto di stabilità. A soli fini statistici, una quinta voce chiede l’ammontare dei debiti di parte corrente con esclusione di quelli legati a spese di personale. Sulla base delle istanze, il ministero distribuirà i «bonus».

L’aiuto statale attraverso la Cdp
Come si ottengono le anticipazioni della Cassa depositi e prestiti? Come vanno utilizzate?
RPer ottenere l’anticipazione di liquidità dalla Cassa depositi e prestiti occorre compilare e inviare entro il 30 aprile il modello di istanza disponibile sul sito della Cassa (http://portalecdp.cassaddpp.it/cdp/EntiLocaliePA/PagamentoDebitiEntiLocali/index.htm). La domanda può essere inoltrata tramite posta elettronica certificata (con documento informatico firmato digitalmente), via fax ai numeri indicati dalla Cassa oppure consegnata a mano alla sede di via Goito 4, a Roma. La Cassa esamina le domande e concede le anticipazioni. Concessa l’anticipazione, l’ente sottoscrive il contratto con la Cassa, in cui oltre all’entità dell’anticipazione è specificata la tempistica del piano di ammortamento (fino a 30 anni).

I criteri che saranno impiegati per distribuire gli «aiuti»
Come verranno distribuiti i bonus relativi al Patto di stabilità e le anticipazioni della Cassa depositi e prestiti?
RIn entrambi i casi, la norma prevede una distribuzione proporzionale all’entità della richiesta presentata da ogni Comune. Entro il 10 maggio, però, Governo e sindaci possono accordarsi per individuare dei parametri correttivi in Conferenza Stato-città. Tra questi, è probabile l’introduzione di un tetto alle richieste di ogni singolo Comune, per evitare che l’assegnazione sia “sbilanciata” a favore degli enti più in difficoltà.

I rischi che si corrono se non si rispetta il calendario
Che cosa accade a chi ritarda nella richiesta?
RI termini del 30 aprile fissati dal decreto per le istanze alla Ragioneria sulle quote da escludere dal Patto e alla Cdp sulle anticipazioni di liquidità sono perentori. Va ricordato che il responsabile finanziario di un ente che senza giustificato motivo non abbia richiesto gli spazi finanziari necessari all’estinzione dei debiti pregressi si può veder comminare una sanzione pari a due mensilità del trattamento retributivo netto (comprese le indennità accessorie). La sanzione è irrogata dalla Corte dei conti sulla base delle segnalazioni dei revisori dei conti. Nel caso degli spazi finanziari da liberare dal Patto di stabilità, comunque, entro il 15 maggio il ministero dell’Economia assegna il 90% del fondo; il restante 10% è distribuito entro il 15 giugno, e le richieste possono arrivare al ministero dell’Economia entro dieci giorni prima. La mancata comunicazione a ogni creditore entro il 30 giugno dell’importo e della data entro il quale sarà effettuato il pagamento viene giudicata ai fini della responsabilità per danno erariale.

I bilanci devono essere «corretti»
Quali sono gli obblighi contabili per gli enti che accedono alla procedura sblocca-pagamenti?
RGli enti che richiedono l’anticipazione di liquidità alla Cassa depositi e prestiti devono impegnarsi a stanziare ogni anno in bilancio le somme necessarie al pagamento delle rate di ammortamento, e impartire al tesoriere una disposizione irrevocabile di addebito di tutti gli ordini di incasso inviati dalla Cassa depositi e prestiti. 
Negli anni successivi all’erogazione dell’anticipazione, il fondo di svalutazione crediti introdotto dal Dl 95/2012 deve salire dal 25% al 50% dei residui attivi iscritti a bilancio e più vecchi di cinque anni.
I residui attivi per i quali i responsabili dei servizi abbiano certificato in modo analitico la sussistenza delle ragioni del credito possono essere esclusi dal calcolo, previo parere motivato dell’organo di revisione.

La procedura deve essere trasparente
Quali sono gli obblighi di comunicazione connessi ai provvedimenti sblocca-pagamenti?
RI piani dei pagamenti devono essere pubblicati sul sito internet dell’ente per importi aggregati per classi di debiti (e senza l’indicazione dei creditori, per ragioni di privacy). La comunicazione analitica va invece effettuata entro il 30 giugno, indicando a ogni creditore l’importo e la data entro il quale sarà effettuato il pagamento. Nei casi di utilizzo dell’anticipazione da parte della Cassa depositi e prestiti, l’ente deve trasmettere alla Cassa la certificazione di ogni pagamento e delle sue registrazioni contabili, entro 45 giorni dalla data dell’erogazione dell’anticipazione.

I pagamenti procedono in ordine cronologico
Qual è la gerarchia dei pagamenti che vanno effettuati in base ai meccanismi previsti dal Dl 35/2013?
RTra i pagamenti va data precedenza a quelli che non sono stati oggetto di cessione pro soluto; all’interno dei crediti non ceduti, occorre partire dal più antico, sulla base della fattura o di documenti equivalenti.

Quando decade l’anticipazione della Cassa
Quali sono i casi di risoluzione anticipata del contratto di anticipazione della Cassa depositi e prestiti? Che cosa comporta la risoluzione?
RL’anticipazione di liquidità erogata dalla Cassa depositi e prestiti è disciplinata da un contratto a cui si applica la clausola risolutiva espressa prevista dall’articolo 1456 del Codice civile. La clausola può scattare se l’ente non paga una delle rate annuali di ammortamento e non rimedia entro 30 giorni dalla scadenza, oppure invia alla Cassa un Rid incompleto o non conforme al modello (e non rimedia nei successivi 15 giorni). La stessa clausola di risoluzione scatta se le somme erogate con l’anticipazione sono utilizzate per scopi diversi dal pagamento dei debiti pregressi (l’avvenuto pagamento va certificato analiticamente entro 45 giorni). L’applicazione della clausola risolutiva impone la restituzione entro 15 giorni dell’intera somma erogata (al netto della quota ammortizzata) con gli interessi maturati fino a quel momento.

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