Tecnologie verdi, se usate male -30% del risparmio

Auto più efficienti o lampade eco, rischio aumento consumi

l 28 Febbraio 2011
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Non basta avere lampadine a basso consumo e auto superefficienti per essere ecologici, bisogna anche usarli bene. L’avvertimento viene da un rapporto del centro ricerche Breaktrough Institute, secondo cui una buona parte dei benefici delle nuove tecnologie verdi puo’ essere perso per il cosiddetto ‘effetto boomerang’, secondo cui ad esempio se si ha un’auto che consuma poco si tende a fare piu’ chilometri.
Lo studio ha raccolto i risultati di diverse ricerche precedenti sul tema, evidenziando due tipi di ricadute negative.
Quello piu’ importante deriva dal fatto che si tende a usare molto di piu’ l’auto, o a tenere accese le luci, o a riscaldare di piu’ la casa se si sa che sono piu’ efficienti dal punto di vista energetico. In questo modo, hanno calcolato gli esperti, si perde fino al 30% dei benefici per l’ambiente sotto forma di maggiori consumi, una cifra che potrebbe crescere fino al 50% nel 2030 a causa della maggiore diffusione di queste tecnologie.
A questi effetti vanno aggiunti poi quelli indiretti: oltre alle maggiori emissioni necessarie per produrre le nuove tecnologie, i risparmi economici che queste regalano vengono di solito reinvestiti in altre attivita’, che a loro volta producono CO2, riducendo i risparmi di un’altra percentuale che puo’ arrivare all’11%.
”Ogni due passi che facciamo nella direzione dell’efficienza energetica l’effetto rimbalzo ce ne fa fare uno o piu’ indietro – spiega Jesse Jenkins, uno degli autori – e in qualche caso potrebbe anche azzerare i benefici”.
Secondo lo studio gli effetti si vedono anche e soprattutto a livello industriale: una fabbrica di acciaio che riesce ad aumentare l’efficienza energetica, ad esempio, tradurra’ il vantaggio in minori costi dell’acciaio, il che aumentera’ la domanda.
”Bisogna continuare a decarbonizzare l’economia – conclude il rapporto – ma le istituzioni e gli scienziati devono comunque tenere conto di questi effetti, e sviluppare metodi per minimizzarli”.

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