Tanta p.a. nell’agenda crescita

Il programma di lavoro elaborato venerdì dal governo Monti prevede la ridefinzione delle competenze regionali, la riforma del catasto, il riordino delle province, l’autorizzazione unica ambientale, la digitalizzazione dei rapporti con i cittadini

27 Agosto 2012
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Recupero del gap infrastrutturale, anche attraverso l’attrazione di capitali privati; spinta all’innovazione tecnologica e all’internazionalizzazione delle imprese; creazione di un contesto favorevole alla nascita di start up, soprattutto da parte dei giovani; investimenti nel capitale umano promuovendo l’apprendimento permanente e valorizzando il merito; riduzione degli oneri burocratici a favore di cittadini e imprese; attenzione a una crescita sostenibile ed eco-compatibile. Sono questi i punti cardine dell’Agenda per la crescita discussa venerdì scorso nel corso della più lunga seduta del governo Monti. Un’Agenda che contiene anche tante novità per gli enti locali. Proviamo a riassumerle sulla base del documento programmatico licenziato dal Consiglio dei ministri.
Fisco
Fari puntati sulla riforma del catasto dei fabbricati, con invarianza del livello di imposizione e l’avvio del programma di dismissioni attraverso fondi di investimento ai quali verranno conferite proprietà mobiliari ed immobiliari pubbliche, finalizzate alla cessione delle partecipazioni azionarie detenute dallo Stato nelle società Sace, Fintecna e Simest.

Semplificazione
L’attuazione e il monitoraggio delle semplificazioni per i cittadini e le imprese decise con il “semplifica Italia” sono solo l’antipasto di un menu che comprende anche l’approvazione in via definitiva del disegno di legge “anticorruzione” e l’armonizzazione della disciplina di riforma del mercato del lavoro privato con quella del lavoro pubblico.

Autonomie
Il Governo punta alla razionalizzazione del sistema delle autonomie territoriali con il riordino delle province che è il primo passo del percorso di razionalizzazione del sistema delle autonomie locali: entro la fine del 2012 dovrebbe essere compiuto il processo di riduzione del numero e contestualmente saranno ridefinite e riallocate le funzioni. Dal 2014 saranno istituite le città metropolitane. Le azioni in programma prevedono che le articolazioni periferiche dello Stato si riorganizzino secondo i territori delle nuove province e tutte le funzioni siano esercitate da un unico ufficio. Il riordino delle province nascerà sulla base delle proposte di riordino regionali, mentre una novità di rilievo è la razionalizzazione del sistema delle competenze legislative regionali.

Sicurezza
Il Governo si propone di potenziare le banche dati, promuovere la direttiva europea per l’applicazione del principio del reciproco riconoscimento delle decisioni di sequestro e confisca dei beni in assenza di condanna penale, ottimizzare la gestione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, concentrare interventi per i giovani nelle stesse aree del Sud dove ha luogo l’azione contro la dispersione scolastica.

Burocrazia
Tra gli obiettivi dell’esecutivo c’è quello di completare l’attuazione del processo di liberalizzazione anche a livello delle regioni e degli enti locali. Ma anche l’adozione del regolamento sull’ autorizzazione unica ambientale per le piccole e medie imprese, l’attuazione delle comunicazioni telematiche tra i comuni dei dati anagrafici e di stato civile, i regolamenti di semplificazione in materia di attività produttive per ridurre gli adempimenti amministrativi, l’adozione delle linee guida per mettere on line sui siti delle amministrazioni tutte le informazioni sulle procedure e i servizi delle amministrazioni.

Servizi pubblici locali
Dopo che la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità della disposizione cardine della nuova disciplina dei servizi pubblici locali, si tratterà ora di ridefinire un quadro normativo coerente e integralmente attuativo del diritto comunitario, tenendo conto del nuovo pacchetto sulle regole sugli aiuti di Stato per i servizi di interesse economico generale (SIEG) adottato dalla Commissione europea il 20 dicembre 2011.

Liberalizzazioni
Nei prossimi mesi il governo Monti tenterà di dare piena attuazione al quadro di liberalizzazioni, attivando presso la Presidenza del Consiglio l’attività di monitoraggio sulla riforma della regolazione e per il coordinamento ed impulso delle politiche di liberalizzazione ed elaborando una nuova legge per la concorrenza per estendere ulteriormente l’apertura dei mercati. Nel pacchetto rientra anche un disegno di legge che valorizzi il “merito” in senso trasversale

Lavoro
Tante le misure proposte dal ministro Fornero. Tra queste spiccano il rafforzamento della partecipazione dei lavoratori, dei servizi per l’impiego, delle politiche attive e dell’apprendimento permanente; la stabilizzazione dei contratti a termine o di apprendistato; il restyling delle misure e degli incentivi per l’imprenditoria giovanile e femminile.

Infrastrutture
La ripresa nasce dal mattone. E dunque infrastrutture ed edilizia sono tra i punti “core” dell’Agenda. Si punta a ulteriori semplificazioni, alla presentazione del nuovo piano aeroporti e del piano strategico del turismo, alla presentazione di alcune proposte di legge delega in materia di contratti pubblici, edilizia e governo del territorio, circolazione stradale e navigazione marittima per l’ammodernamento del codice della navigazione, alla definizione di una procedura autorizzativa unica per la realizzazione delle grandi opere di interesse nazionale, al recepimento della direttiva europea sulle tempistiche di pagamento.

Digitalizzazione
Conseguire la piena digitalizzazione dei rapporti tra cittadini e pubblica amministrazione, garantendo il consolidamento e l’interoperabilità dei sistemi informativi. Per raggiungere questi risultati particolare attenzione verrà data all’operatività della carta d’identità elettronica e allo sviluppo della Sanità elettronica. Si vuole anche rendere la scuola più digitale attraverso la dematerializzazione delle procedure amministrative e dei rapporti con docenti, studenti e famiglie

Ambiente e cultura
Il ministro Clini ha portato avanti un programma imperniato sull’avvio dei progetti e dei bandi per l’attuazione del Piano azione coesione, la chiusura dei contratti di sviluppo per le grandi opere di trasporto ferroviarie e stradali, l’avvio della ricostruzione dei centri storici del cratere aquilano, l’approvazione del Piano Nazionale per la riduzione delle emissioni di CO2, l’avvio di una politica per regolare il consumo del suolo a fini non agricoli, salvaguardandone l’uso per la produzione alimentare, il recupero delle aree industriali dismesse in zone urbane soggette a bonifica. Strettamente legato il settore del turismo in cui le priorità sono la presentazione del Piano Strategico, lo sviluppo di iniziative di attrattività turistica legate ad EXPO 2015, la riorganizzazione della pianificazione urbanistica con impatto sul paesaggio del territorio nazionale, definendo, insieme con le regioni e gli enti locali, “piani paesaggistici” compatibili con il rispetto del codice dei beni culturali e del paesaggio, con la tutela di luoghi storici e naturali, con la rigenerazione dei centri urbani e periferie degradate.

Salute
Si va verso la riattivazione del processo di definizione dei livelli essenziali di assistenza. Altri tasselli, definire, di concerto e con le regioni, il patto per la salute 2013-2015, impostare i criteri per il riparto del Fondo sanitario nazionale 2013, sulla base dei costi standard previsti dalla disciplina sul federalismo fiscale, la riforma dell’ISEE, per modificare i criteri di selezione dei soggetti da ammettere alle prestazioni sociali a condizioni agevolate, il rifinanziamento della “carta acquisti” per il 2013 a sostegno delle famiglie colpite da disagio economico.

Immigrazione
Le azioni in programma prevedono tra l’altro il potenziamento della rete SPRAR (Sistema protezione per richiedenti asilo e rifugiati), l’informatizzazione delle procedure in tema di migrazione e cittadinanza, la revisione del testo unico delle norme riguardanti la disciplina dell’immigrazione e la condizione dello straniero nella parte concernente l’integrazione.

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