Per quanto riguarda la pubblicità, è scomparso il riferimento alla fascia oraria protetta (in origine non si sarebbero potute trasmettere pubblicità dei giochi tra le 16 e le 19.30), ma rimane il divieto di inserire spot sui giochi all’interno di programmi televisivi o proiezioni cinematografiche prevalentemente rivolte ai giovani, nonché via Internet. Gli spot, inoltre, dovranno contenere indicazioni sui possibili rischi di dipendenza, e rinviare alle note informative che chiariscono quali siano le effettive chance di vincita, note pubblicate sul sito dei Monopoli di Stato. Le indicazioni sui rischi di dipendenza e sulle possibilità di vincita dovranno essere riportate anche “anche sulle schedine e sui tagliandi di tali giochi”, su slot e vlt, nelle agenzie di scommesse, sui siti internet di gioco. Le violazioni degli obblighi pubblicitari verranno sanzionate con ammende da 100mila a 500mila euro, verranno puniti sia il committente, sia l’emittente. La mancata indicazione dei rischi di dipendenza e delle chance di vincita comporterà una sanzione fino a 50mila euro. Per gli under 18, inoltre, sarà completamente vietato accedere in quelle aree dei locali pubblici in cui sono istallate slot, e nelle agenzie di scommesse. I titolari degli esercizi dovranno chiedere il documento di identità.
“Ci auguriamo che le nuove norme introdotte dal decreto Balduzzi favoriscano un processo improntato alla trasparenza e al rigore anche in materia edilizia sanitaria e di sicurezza”, commenta Daniela Pedrini, presidente della Società italiana dell’architettura e dell’ingegneria per la sanità (SIAIS), con riferimento al tema dell’edilizia sanitaria, presente nel decreto. “Il nuovo testo di legge – spiega il Presidente SIAIS – incide sulle norme che regolano il partenariato pubblico-privato in materia di edilizia sanitaria ampliando le possibilità di collaborazione tra il privato imprenditore e l’azienda sanitaria pubblica. La partnership tra pubblico e privato è molto importante, ma non basta in un settore “sotto finanziato” anche se cruciale per la tutela della salute qual è quello della costruzione, ristrutturazione e ammodernamento dei presidi sanitari. Occorre però liberare risorse ad hoc per l’edilizia sanitaria – continua Pedrini -.
In Italia gli edifici che ospitano gli ospedali sono spesso molto vecchi e richiedono, quindi, opportuni quanto costosi programmi d’intervento per rendere le strutture al passo con le normative vigenti”. In particolare, il decreto Balduzzi prevede la cessione di immobili ospedalieri da dismettere come possibile forma di pagamento a chi realizza i lavori di ristrutturazione per la messa a norma delle strutture sanitarie del servizio pubblico. Tale cessione dell’immobile si potrà realizzare anche per quelle strutture che possono avere un cambiamento di destinazione d’uso da attuarsi secondo la disciplina regionale vigente. In tema di sicurezza, il decreto interviene anche sull’adeguamento della normativa antincendio nelle strutture sanitarie prevedendo che una quota-parte delle risorse statali dedicate all’adeguamento strutturale e tecnologico dei presidi sanitari (ex art. 20 legge n. 67/1988) sia utilizzata specificamente per il rispetto delle norme antincendio. Queste ultime vengono anche aggiornate per alcune tipologie di strutture sanitarie sulla base di criteri improntati alla semplificazione. “Anche la conformità alla normativa antincendio – conclude Pedrini – è un elemento fondamentale per la sicurezza dei pazienti, dei loro familiari e del personale che lavora in ospedale. Il rispetto delle regole vigenti consente non solo di abbattere la soglia del rischio, ma è prima di tutto una dimostrazione di civiltà che un Paese evoluto non può disattendere”.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento