Stop ai gettoni nelle circoscrizioni costano più del Consiglio comunale

Esplode la rivolta degli eletti contro la ventilata abolizione delle indennità. “Dateci competenze vere”

Repubblica, Palermo
1 Luglio 2010
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Per le circoscrizioni Palazzo delle Aquile spende 136 mila euro al mese. Più che per il Consiglio comunale, che costa ai palermitani 135 mila euro. Uno “spreco” che il dirigente del decentramento Maurizio Pedicone ha deciso di eliminare, con una circolare che toglie ai consiglieri di circoscrizione il gettone delle presenze già dal mese prossimo. Ma loro non ci stanno. Difendono la loro attività, che consiste soprattutto nella presentazione di mozioni e proposte al Consiglio, e chiedono l’assegnazione di deleghe vere. Dopo l’irruzione in massa a Palazzo delle Aquile e il blocco della seduta del Consiglio comunale, ieri una delegazione bipartisan è stata ricevuta a Villa Niscemi dal sindaco Diego Cammarata. In serata un altro gruppo di trenta consiglieri si è presentato al Comune per chiedere di mettere la questione all’ordine del giorno. Il primo cittadino si è impegnato a convocare per oggi un incontro con il dirigente Pedicone per ridiscutere il provvedimento che cancella il gettone di presenza, in applicazione delle indicazioni contenute nella nuova Finanziaria Tremonti non ancora approvata. Al vaglio anche la richiesta di attribuzione delle competenze alle circoscrizioni, come previsto da una delibera di giunta approvata nel maggio 2009 e stravolta in aula. L’apertura del primo cittadino ha mandato su tutte le furie alcuni consiglieri comunali: «Veramente inaudito e incredibile l’arrampicarsi sugli specchi del sindaco – accusa Fausto Torta, coordinatore di Italia dei valori – Di fronte alla minaccia dei consiglieri di circoscrizione di occupare Sala delle Lapidi, ha convocato una riunione per discutere della situazione. Un atto che servirà subdolamente a evitare un ennesimo rinvio del bilancio». Rincara la dose il capogruppo del Pdl, Giulio Tantillo: «Come mai le circoscrizioni insorgono per chiedere le deleghe solo adesso che è a rischio l’indennità?». Per i 120 consiglieri che operano nelle circoscrizioni il blocco dell’indennità potrebbe scattare sin dal mese prossimo. Per loro il Comune spende circa 136 mila euro al mese. Mille in più che per il Consiglio comunale. Le loro funzioni sono attualmente molto limitate. I 15 eletti di ogni parlamentino si incontrano in media dieci volte al mese, ma capita che le sedute vadano deserte o che non si arrivi al numero legale. Al presidente va un’indennità di funzione di duemila euro lordi, ai consiglieri spetta un gettone di presenza di 96,54 euro lordi. La loro attività consiste soprattutto nella presentazione di proposte su attività sociali, cultura e sport e alla stesura di mozioni sugli argomenti più disparati: potatura degli alberi, arredo urbano, marciapiedi sporchi, fognature otturate, inquinamento e viabilità. Centinaia di segnalazioni che spesso cadono nel vuoto. «Tutto ciò che facciamo – dice Salvo Adelfio, presidente udc della terza circoscrizione – deve sempre passare per il Consiglio comunale. Senza deleghe e senza la possibilità di gestire fondi, le circoscrizioni non possono svolgere il ruolo che svolgono in altre grandi metropoli». Dello stesso avviso Marco Frasca Polara, consigliere pd della ottava circoscrizione: «Le circoscrizioni sono contenitori vuoti. Il problema è giustificare questa spesa ingente con i contenuti. In ogni caso farsi ricevere da Cammarata è stato un errore. Questa giunta ha sempre ostacolato il decentramento».

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