Riunione cruciale per i bilanci dei comuni oggi, in Conferenza stato-città e autonomie locali. Oltre all’ormai certo rinvio al 30 giugno del termine per l’approvazione dei preventivi 2015, in discussione ci sarà anche la proposta formulata dal governo per distribuire il taglio da 1,2 miliardi assestato dall’ultima legge di stabilità al fondo di solidarietà. L’esecutivo ha deciso di applicare gli stessi criteri già utilizzati per quantificare le sforbiciate previste dal dl 66/2014 e quindi di considerare la spesa Siope relativa ai consumi intermedi dell’ultimo triennio.
Ma sui numeri elaborati dal Mef e dal Viminale si rischia di non raggiungere l’accordo con i sindaci (peraltro non necessario per procedere). Non convince la scelta di congelare la quota legata a capacità fiscali e fabbisogni standard anche agli enti con fondo negativo, che in tal modo vedrebbero aumentare il loro debito. Ma ad essere preoccupati sono anche i comuni con fondo positivo, che subiscono tagli maggiori a causa delle loro maggiori entrate tributarie. L’Anci, inoltre, da qualche giorno ha deciso di disertare i tavoli tecnici per protesta contro la melina governativa sul rifinanziamento del fondo compensativo a favore dei comuni con la leva fiscale bloccata dal tetto alle aliquote Imu e Tasi e che l’anno scorso ha distribuito 625 milioni a circa 1.800 comuni: senza questi soldi, molte amministrazioni (perlopiù medie e grandi città) non riusciranno a quadrare i conti Ma non si tratta dell’unica promessa che Renzi & C. non hanno (ancora) mantenuto. Nel limbo, per esempio, ci sono anche i provvedimenti necessari a recepire l’intesa sulla riscrittura delle regole del Patto, che però rischia di penalizzare i municipi di minori dimensioni demografiche (si veda ItaliaOggi del 25 febbraio). Inattuata è anche l’altra intesa sull’alleggerimento delle sanzioni collegate al Patto, ma in tal caso al danno si è aggiunta la beffa: all’ordine del giorno della riunione odierna, infatti, c’è anche lo schema di decreto ministeriale concernente la certificazione del rispetto degli obiettivi 2014, che fa ancora riferimento al previgente regime sanzionatorio. Senza dimenticare le altre questioni urgenti (Imu agricola, città metropolitane, semplificazione) che l’Anci ha elencato nella lettera inviata la scorsa settimana al premier, chiedendo il varo in tempi brevi di un dl che affronti tutte le problematiche che rendono impossibile la chiusura dei bilanci.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento