ROMA – Undici giorni dopo la discussione in Consiglio dei ministri il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha firmato. Arriveranno sulla Gazzetta Ufficiale di oggi il decreto legge sulla Pubblica amministrazione, che contiene anche la parte sull’anticorruzione, e quello sulla competitività, che contiene il taglio delle bollette elettriche per le imprese, oltre alle norme su agricoltura e ambiente. La Presidenza della Repubblica si dice «del tutto estranea» ai contenuti dell’articolo del Corriere della Sera di ieri, che dava conto delle osservazioni sui testi presentati dal governo.
Confermate le ultime modifiche allo stop del trattenimento in servizio, cioè la possibilità di restare al lavoro dopo aver raggiunto l’età della pensione. Non saranno più possibili dopo la fine di ottobre di quest’anno, con l’eccezione di magistrati, avvocati dello Stato e militari, che potranno arrivare fino al dicembre 2015. Restano fuori dalla deroga, polizia, corpo forestale e guardia di finanza. L’obbligo di mettersi fuori ruolo, invece che in aspettativa, per i magistrati che accettano un posto di vertice nella Pubblica amministrazione non riguarda gli incarichi già affidati.
Scatta la mobilità obbligatoria per i dipendenti entro i 50 chilometri dalla sede di provenienza. Il taglio del 50% dei distacchi sindacali non partirà più dal primo agosto, il decreto potrebbe essere convertito dopo quella data, ma dal primo settembre. Si procede anche all’accentramento delle sedi delle autorità indipendenti, con il taglio del 20% dello stipendio per tutti i dipendenti e del 50% delle consulenze. Sulle consulenze del resto della P.a., invece, il decreto non prevede modifiche: in alcune bozze c’era l’ipotesi di tagliare la spesa possibile nell’anno in corso dall’80% di quanto speso nel 2013, come già previsto, al 70%. Ma nel testo finale questa accelerazione non c’è.
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