La Commissione Bilancio della Camera ha dato il via libera alla legge di stabilità dopo una ‘maratona’ di 37 ore. La Commissione ha dato mandato ai relatori per portare il testo in Aula giovedì.
Il rush finale era iniziato lunedì mattina alle 10 e si è concluso dopo una seduta fiume di un giorno e mezzo, con due sole sospensioni per il voto sui giudici costituzionali. Nel pomeriggio il Presidente del Consiglio Renzi aveva detto durante la trasmissione televisiva “Porta a Porta” che “ci sono 16 miliardi in più per i cittadini grazie alla battaglia di Padoan per una cosa che si chiama flessibilità” e “gli 80 euro per le forze ordine varranno anche per gli anni a venire”.
Numerose le novità introdotte dalla Camera rispetto al testo licenziato dal Senato anche per aver ‘inglobato’ il decreto salva-Regioni e, tra le polemiche, il decreto salva-banche. Assunzioni straordinarie in sanità, ma ‘a tempo’, in attesa del concorso, la possibilità di pagare caffè, giornale o anche il parcometro per lasciare la macchina sulle strisce blu con il bancomat e l’eliminazione della supertassa sugli yacht introdotta in piena crisi dal governo Monti sono solo le ultimissime novità.
Il ‘grosso’ dei lavori dell’ultima tornata si è concentrato sul pacchetto sicurezza, votato nella notte e che prende il posto dell’anticipo del taglio dell’Ires, dopo le novità già introdotte sul Sud – credito d’imposta automatico in tre fasce – e le banche, con l’assorbimento del decreto per il salvataggio dei 4 istituti in crisi e la creazione del fondo di ‘solidarietà’ per i risparmiatori con obbligazioni subordinate diventate carta straccia.
Insomma una legge di stabilità rimasta praticamente intatta nel suo impianto, ma appesantita da una miriade di micro-norme settoriali o specifiche per singoli territori (da tutele per i masi trentini ai 20 milioni per garantire i collegamenti aerei alla Sicilia, passando per gli immancabili operai forestali della Calabria) >> Approfondisci
Ecco le novità più importanti:
CASA COME AUTO, C’È LEASING IMMOBILIARE – La prima casa si potrà comprare in leasing, come l’automobile. La commissione Bilancio della Camera ha approvato un emendamento alla legge di stabilità che fissa le regole per l’avvio del leasing immobiliare. In pratica l’intermediario finanziario acquisterà l’immobile e l’utilizzatore pagherà un ‘affitto’: alla fine potrà riscattare la casa >> Approfondisci
VIA LIBERA AL PACCHETTO “SICUREZZA-CULTURA” – Tra le principali misure del pacchetto, un bonus di 80 euro mensili per le forze dell’ordine, comprese le Capitanerie di porto, escluse dal testo del governo e rientrate grazie a un subemendamento. Il contributo straordinario sarà di 960 euro l’anno per una spesa complessiva di 500 milioni per il 2016. Prevista una clausola di salvaguardia in caso di maggiori spese rispetto alle stime. Per tutti i ragazzi che compiranno 18 anni nel 2016, arriva una carta elettronica con un importo di 500 euro da spendere per teatri, musei, aree archeologiche, mostre, eventi culturali e per l’acquisto di libri. Agli studenti dei conservatori e dei licei musicali sarà invece assegnato un contributo una-tantum di 1.000 euro per l’acquisto di uno strumento nuovo. Il limite complessivo è di 15 milioni.
Per le borse di studio arriva un finanziamento per 50 milioni di euro. Circa un miliardo viene stanziato poi per l’avvio di un programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie (500 milioni) e per gli interventi di edilizia scolastica (500 milioni). Viene istituito un fondo con una dotazione di 150 milioni per il potenziamento del contrasto con mezzi informatici del crimine di matrice terroristica nazionale e internazionale. Mentre per le spese sostenute dai cittadini per l’istallazione di sistemi di videosorveglianza digitale o allarme e per i contratti stipulati con istituti di vigilanza arriva un credito d’imposta per un massimo di 15 milioni nel 2016. >> Approfondisci
PENSIONI – Dal 2016 la no tax area per le pensioni sale a 8000 euro e non ci sarà recupero sulle pensioni del minor costo della vita. La proroga di ‘opzione donna’ oltre il 31 dicembre 2015 potrà avvenire soltanto si renderanno disponibili risparmi di spesa dopo un monitoraggio della misura. >> Approfondisci
IMU-TASI, ORA ARRIVA LA MINI-SANATORIA – Stop alla sanatoria delle delibere sui tributi locati adottate dai comuni dopo il 30 luglio 2015. Lo prevede un emendamento del Governo al ddl Stabilità approvato dalla Commissione Bilancio della Camera. Il testo della manovra licenziato dal Senato prevedeva che fossero validi gli aumenti dei tributi, nonché delle addizionali, deliberati dai sindaci fino al 30 settembre. La misura era stata introdotta per andare incontro a quei comuni che avevano deliberato in ritardo gli incrementi delle aliquote Imu-Tasi. >> Approfondisci
GESTIONI ASSOCIATE – Nel passaggio in commissione i piccoli Comuni hanno ottenuto molte novità, dalla conferma delle regole più flessibili sul personale per gli enti (si veda Il Sole 24 Ore del 14 dicembre) fino a mille abitanti alla stabilizzazione degli incentivi da 30 milioni alle Unioni e alle fusioni, interessate anche dal raddoppio dei premi ad hoc (dal 20 al 40% dei trasferimenti 2010). Non è però arrivata la sospensione degli obblighi di gestione associata di tutte le funzioni fondamentali che, dopo le tante proroghe, è ora in calendario per il 1° gennaio. La sospensione, secondo le intenzioni espresse in più occasioni dallo stesso Governo, dovrebbe rappresentare la premessa per una revisione integrale del meccanismo, che nelle scorse settimane ha incrociato anche le critiche della Corte dei conti, ma il pacchetto non è riuscito a salire sul carro della manovra. La partita, però, non è chiusa, perché a breve anche il Milleproroghe dovrà tornare a occuparsi di enti locali, ad esempio per servire la settima proroga della riforma della riscossione senza la quale Equitalia dovrebbe smettere dal 1° gennaio di occuparsi di fisco locale.
Anci, bene incentivi per comuni associati, ora urgente sospensione termini per eliminare criticità
“Accogliamo con favore il parziale recepimento delle nostre richieste nella legge di stabilità in materia di gestioni associate delle funzioni e dei servizi comunali”. Lo dichiara Dimitri Tasso, sindaco di Montiglio Monferrato e Coordinatore nazionale ANCI Gestioni Associate e Unioni.
“La proposta ANCI di revisione dell’impianto normativo vigente- segnala – è chiara ed organica, prevedendo la gestione associata delle funzioni fondamentali dei comuni, tramite unione o convenzione, incentivata e razionalizzata ma anche semplificata. Questa è la strada se si vogliono realizzare con efficacia ed efficienza quei processi di miglioramento dei servizi erogati ai cittadini, nel disegno organico di riordino complessivo della governance locale tracciato dalla legge Delrio. Bene quindi la stabilizzazione degli incentivi approvata in questi giorni nel corso dell’iter del d.d.l. stabilità, che renderà più certi e programmabili le risorse per chi realizza processi associativi, ma adesso – evidenzia Dimitri Tasso – è urgente la sospensione dei termini previsti dal d.l. 78/2010 per l’esercizio associato delle funzioni dei piccoli comuni, ad oggi fissati al 31 dicembre 2015”.
“Vogliamo superare le criticità proprio per tracciare un percorso normativo semplificato che sblocchi e faciliti tutti i comuni nel costruire processi di gestione associata virtuosi, con crescenti vantaggi per i cittadini e le imprese locali. Ad oggi, a cinque anni dalla sua entrata in vigore, l’impianto normativo vigente non consente oggettivamente di realizzare razionalmente questi percorsi, in considerazione delle criticità riscontrate sui territori, non consentendo di realizzare processi produttivi di riduzione certa della spesa come riscontrato dalla stessa Corte dei conti nell’audizione tenutasi il 1 dicembre 2015 presso la I Commissione della Camera dei deputati’’.
“La proposta ANCI – ricorda Tasso – riguarda, in sintesi, la previsione di ambiti adeguati ed omogenei individuati dagli amministratori locali per l’esercizio delle funzioni fondamentali, individuazione che viene affidata, partendo dal ‘basso’ ovvero dai territori interessati, alle Assemblee dei sindaci delle ex-province ed ai consigli delle città metropolitane. Si supererebbero così i vincoli burocratici basati, ad esempio, sulla dimensione demografica che non hanno prodotto fino ad oggi i risultati previsti. Su queste proposte – conclude – ANCI sta chiedendo risposte legislative urgenti già nell’iter della legge di stabilità in questi giorni all’esame della Camera”.
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