I rappresentanti delle liste elettorali nei 242 Comuni con più di 15mila abitanti impegnati nelle amministrative del 25 maggio dovranno presentare alle sezioni regionali di controllo i rendiconti per attestare di non aver superato i limiti alle spese elettorali fissati dalle nuove regole sull’ex finanziamento pubblico ai partiti. Le indicazioni sono state fornite dalla
sezione Autonomie della Corte dei conti nella delibera 12/2014, in cui i magistrati contabili hanno fatto il punto sugli effetti applicativi degli incroci di norme nate dalla legge 96/2012 (quella che ha ridotto il finanziamento pubblico ai partiti) e dal Dl 149/2013 (quello che l’ha abolito). I tetti si spesa sono indicati dalla legge, e dividono i Comuni in tre fasce a seconda della consistenza demografica, e prevedono sanzioni fino a 516.456 euro per chi non le rispetta. La delibera estende in via applicativa agli enti locali il termine dei 45 giorni, a partire dall’insediamento dei consigli, per presentare i rendiconti, mentre sezioni regionali e collegi di controllo avranno sei mesi di tempo per le verifiche. Con altre due delibere la sezione Autonomie ha diffuso le istruzioni per le relazioni dei Governatori sui controlli interni (delibera 9/2012) e sulle relazioni dei revisori sui preventivi 2014 delle Regioni (delibera 10/2014).
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