Arrivano altri 116 milioni di fondi statali per il piano nazionale di social housing. L’iniezione di risorse servirà a sostenere la produzione di alloggi destinati alle categorie svantaggiate. Si tratta di nuovi fondi, che un Dm Infrastrutture-Tesoro pubblicato in «Gazzetta» ripartisce fra le Regioni. Ma si tratta anche degli ultimi fondi.
Infatti, con queste risorse è stato toccato letteralmente il “fondo” del capitolo di bilancio 7440 dedicato al sostegno del del piano nazionale per l’housing. Dopo la nascita, nel giugno 2008, di questo maxi-programma, e il conseguente accentramento di tutte le risorse nell’unico capitolo di bilancio istituito appositamente, ora tutti i soldi statali sono stati assegnati. In cassa non c’è più un euro, a meno di non trovarlo da qualche altra parte o di inventari nuovi modi per alimentare il fondo unico per la casa.
Dal 2008 oggi sono stati assegnati oltre 800 milioni di euro di risorse statali, dalle misure più tradizionali, come l’edilizia sovvenzionata, a quelle più sofisticate di finanza immobiliare.
Le risorse sono andate a tutte le Regioni, con la sola eccezione di Trento e Bolzano (escluse dal nuovo regime di rapporti finanziari tra lo Stato e le due Province autonome).
Il riparto ha premiato principalmente Lombardia (16,8 milioni), Campania (12,7), Lazio (11,8) e Piemonte (10,1).
Da questa dote statale concessa a ciascuna regione si attende un significativo effetto moltiplicatore, sia per il cofinanziamento chiesto alle stesse Regioni, ai comuni e agli ex-Iacp, sia soprattutto per il coinvolgimento dei privati nelle iniziative edilizie.
Un precedente analogo riparto di risorse avvenuto a marzo 2010 ha infatti riscosso l’ampia adesione di cofinanziatori pubblici e privati. Infatti, i 378 milioni di soldi statali hanno raccolto altri 461 milioni di fondi pubblici (arrivati da Comuni, Regioni ed ex Iacp) e ben 2,1 miliardi di fondi privati, consentendo di mettere sul piatto un budget complessivo di quasi 3 miliardi per realizzare interventi (approvati dal Cipe) per quasi 17mila alloggi. Se questo “effetto moltiplicatore” venisse replicato nelle stesse proporzioni, i 116 milioni potrebbero diventare quasi 900, con il concorso di altri fondi pubblici e privati.
Il grande concorso di operatori privati si spiega anche con la possibilità di realizzare le residenze per il social housing anche con lo strumento del project finacing e con le procedure della legge obiettivo per le grandi opere. A beneficiare delle procedure veloci è l’intero programma edilizio promosso dal privato, anche se la componente di alloggi sociali sono solo una parte dell’iniziativa immobiliare (non è così per il finanziamento statale, che viene concesso invece per le sole residenze economiche). Altre modalità di attuazione vede coinvolti gli ex Iacp e le cooperative di abitazione.
IL PROGRAMMA
Le risorse
Ammontano a 116,2 milioni di fondi statali, ripartiti tra le Regioni (tranne Trento e Bolzano)
Il cofinanziamento
È richiesto ad altri enti pubblici (Regioni, Comuni ed ex-Iacp) e operatori privati
La destinazione
Le risorse serviranno a realizzare alloggi per famiglie disagiate, immigrati, giovani coppie e studenti
Lo strumento
Accordo di programma con ciascuna Regione, anche utilizzando il project finance e le procedure della Legge Obiettivo
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