di Paola Morigi – I Comuni e gli Enti camerali italiani insieme ad Infocamere (la società di informatica in house delle Camere di commercio), rappresentati da Fassino, Lo Bello e Cremonesi (rispettivamente Presidenti di Anci, Unioncamere e Infocamere), hanno firmato ieri a Roma un Protocollo che si pone come obiettivo quello di estendere l’utilizzo della piattaforma camerale “impresa in un giorno”, al fine di consentirne un utilizzo alla maggior parte degli enti locali italiani (e auspicabilmente in futuro a tutti).
Con la sigla di questo Protocollo si intendono perseguire due obiettivi fondamentali:
- il “disbrigo facile” degli adempimenti in capo agli imprenditori per l’avvio e l’esercizio delle proprie attività, utilizzando un solo portale telematico, senza dover presentare pratiche ad una pluralità di uffici pubblici;
- l’omogeneità e la standardizzazione delle procedure in uso presso i diversi Comuni.
La piattaforma digitale www.impresainungiorno.gov.it era già utilizzata da numerosi enti locali, grazie anche agli accordi che alcune Regioni insieme all’Anci avevano siglato con le Unioni regionali delle Camere di commercio in alcune realtà del Paese . In questo modo, grazie ad un rapporto di collaborazione consolidato, si era individuato per le imprese un unico punto di contatto per consentire all’utenza di accedere ai servizi degli Sportelli unici per le attività produttive.
Purtroppo l’esperienza positiva avviata in alcuni ambiti regionali non si è però diffusa in maniera estesa in tutta Italia.
Alcune Regioni infatti, disponendo di specifiche piattaforme telematiche, avevano preferito investire sulle stesse, senza raccordarsi con il sistema informativo nazionale disponibile con il Registro imprese delle Camere di commercio.
Il risultato è stato di rendere più brigosi gli adempimenti proprio nelle Regioni che invece in passato avevano avanzato esperienze innovative.
Il Suap telematico delle Camere di commercio, supportato dal sistema informativo predisposto da Infocamere, ha il vantaggio di offrire informazioni e assistenza diretta all’utenza e costituisce sicuramente un esempio di buona pratica amministrativa. Ha alle spalle cinque anni di operatività, conta all’incirca 250.000 visitatori al mese e 600.00 procedimenti digitali completati. Se oggi viene utilizzato da 3.390 Comuni (che rappresentano all’incirca il 40% del totale) che hanno delegato funzioni alle Cciaa o stilato con loro apposita convenzione, domani è auspicabile che il numero degli enti si accresca, con beneficio per l’uniformità e la standardizzazione delle pratiche.
Nel pervenire alla sigla del Protocollo un ruolo importante lo ha svolto sicuramente anche il Vicepresidente dell’Anci con delega ai piccoli Comuni, Roberto Pella, che subito dopo la firma è intervenuto all’assemblea di Unioncamere per portare il saluto dell’Anci e sottolineare l’importanza della collaborazione avviata, utilissima soprattutto per gli enti di più piccola dimensione che non dovranno più inventarsi soluzioni digitali particolari, ma troveranno un valido supporto che potrà essere utile ai sindaci ed ai funzionari.
A questo punto pertanto anche coloro che intendono avviare attività all’interno di territori meno strutturati ma con comuni che utilizzano la piattaforma digitale www.impresainungiorno.gov.it potranno facilmente sbrigare gli adempimenti burocratici. Tale riforma amministrativa non rappresenta solamente un passo indispensabile nel processo di semplificazione e di progressiva informatizzazione dei procedimenti, ma anche uno strumento concreto che con la standardizzazione potrebbe facilitare gli investimenti nel nostro Paese.
Va tuttavia osservato che se si vuole che effettivamente il Protocollo siglato possa essere di vantaggio per le imprese e per i territori locali, le Regioni che ancora non si sono convenzionate son il sistema camerale, perché hanno ritenuto di elaborare un loro autonomo sistema informatizzato di riferimento, dovranno rivedere le loro politiche. Ciò non significa naturalmente che non possa esservi spazio per migliorare le procedure o per facilitare interventi di altra natura a supporto delle imprese. Ma riteniamo che non abbia più senso ostinarsi a investire su modelli che trovano applicazione solamente in ambiti regionali e non in quelli più standardizzati impostati a livello nazionale, divenuti oramai punto di riferimento anche a livello comunitario.
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(1) La collaborazione fra l’Anci nazionale e Unioncamere in questa materia del resto non è nuova. Già nel dicembre del 2010 il Presidente dell’Anci Chiamparino e il Presidente di Unioncamere Dardanello avevano siglato un rapporto di collaborazione volto a semplificare le procedure per attuare il Suap, cercando i individuare un singolo punto di contatto fra imprese e pubblica amministrazione, sulla base di quanto previsto dalla direttiva comunitaria sui servizi.
Fra le esperienze più interessanti si segnalano quelle sviluppatesi in Toscana, Liguria, Piemonte, Lombardia e Veneto, senza naturalmente avere pretesa di esaustività. In Emilia-Romagna il modello del sistema camerale è stato utilizzato principalmente in alcuni Comuni della provincia di Rimini.
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