Per restare sulla problematica dell’immigrazione, va segnalata una interessante iniziativa: la Regione Liguria potrà utilizzare tre milioni di euro del Fondo sociale europeo per collocare 383 precari della scuola, tra insegnanti, amministrativi e tecnici (riconosciuti dal decreto 68 del 2010), che verranno impiegati in progetti di lavoro sui temi dell’integrazione degli immigrati, del rapporto scuola-extrascuola, dell’orientamento, del rafforzamento dei processi legati alle forme di alternanza scuola-lavoro. Lo ha annunciato, a margine della conferenza stampa di presentazione del Salone ABCD Orientamenti, l’assessore all’Istruzione della Regione Liguria, Sergio Rossetti. Rossetti ha spiegato come il progetto, presentato due mesi fa per impiegare i precari e sviluppare l’offerta formativa, sia andato a buon fine con circa 400 lavoratori che hanno dichiarato la loro disponibilità in tutta la Liguria. Il prossimo passaggio, è stato spiegato dall’assessore, riguarderà la direzione regionale scolastica che, insieme con le autonomie scolastiche, dovrà predisporre un progetto complessivo strettamente legato all’accordo Regione Liguria-Miur per la realizzazione di attività a carattere straordinario per innalzare la qualità dell’offerta formativa delle istituzioni scolastiche autonome. “La disponibilità ricevuta – ha sottolineato Rossetti – conferma anche una forte sinergia fra le scuole, i comuni e i territori per avviare una iniziativa che viene incontro ai precari per migliorare i progetti formativi sotto il profilo della quantità e della qualità. Sotto il profilo politico, è un sostegno al mondo della scuola che vive una fase difficilissima per la riduzione del personale non insegnante e docente e segna un aumentano dei ragazzi nelle aule”. “Credo – ha concluso Rossetti – che poter offrire a un precario un lavoro non fine a se stesso ma a sostegno dell’attività formativa scolastica risponda alle emergenze del momento”.
Sicurezza, è la volta buona
In arrivo un decreto-legge e un disegno di legge con nuove norme sulla sicurezza urbana, lotta alla criminalità organizzata, allontanamento dei cittadini comunitari. Lo ha annunciato il Ministro dell’interno Maroni a margine della Conferenza internazionale sulla sicurezza in corso a Tel Aviv
Per restare sulla problematica dell’immigrazione, va segnalata una interessante iniziativa: la Regione Liguria potrà utilizzare tre milioni di euro del Fondo sociale europeo per collocare 383 precari della scuola, tra insegnanti, amministrativi e tecnici (riconosciuti dal decreto 68 del 2010), che verranno impiegati in progetti di lavoro sui temi dell’integrazione degli immigrati, del rapporto scuola-extrascuola, dell’orientamento, del rafforzamento dei processi legati alle forme di alternanza scuola-lavoro. Lo ha annunciato, a margine della conferenza stampa di presentazione del Salone ABCD Orientamenti, l’assessore all’Istruzione della Regione Liguria, Sergio Rossetti. Rossetti ha spiegato come il progetto, presentato due mesi fa per impiegare i precari e sviluppare l’offerta formativa, sia andato a buon fine con circa 400 lavoratori che hanno dichiarato la loro disponibilità in tutta la Liguria. Il prossimo passaggio, è stato spiegato dall’assessore, riguarderà la direzione regionale scolastica che, insieme con le autonomie scolastiche, dovrà predisporre un progetto complessivo strettamente legato all’accordo Regione Liguria-Miur per la realizzazione di attività a carattere straordinario per innalzare la qualità dell’offerta formativa delle istituzioni scolastiche autonome. “La disponibilità ricevuta – ha sottolineato Rossetti – conferma anche una forte sinergia fra le scuole, i comuni e i territori per avviare una iniziativa che viene incontro ai precari per migliorare i progetti formativi sotto il profilo della quantità e della qualità. Sotto il profilo politico, è un sostegno al mondo della scuola che vive una fase difficilissima per la riduzione del personale non insegnante e docente e segna un aumentano dei ragazzi nelle aule”. “Credo – ha concluso Rossetti – che poter offrire a un precario un lavoro non fine a se stesso ma a sostegno dell’attività formativa scolastica risponda alle emergenze del momento”.
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