Tutti gli stati membri, Italia compresa, devono fare più sforzi per rendere effettivo, efficiente e conosciuto dai cittadini il numero di emergenza unico europeo, e presentare a Bruxelles le informazioni sul piano di promozione e attuazione del 112 entro fine marzo. È il messaggio contenuto nella lettera che la commissaria Ue all’agenda digitale Neelie Kroes ha inviato ieri a tutti i 28 paesi Ue, in occasione della giornata europea del 112 che ha problemi di funzionamento in tutta Europa. Nel mirino, in particolare, la difficoltà di localizzazione della persona che ha bisogno di aiuto, l’accessibilità per i disabili e la scarsa conoscenza del servizio da parte degli europei (la metà non lo conosce, secondo l’ultimo Eurobarometro).
Nessuna procedura d’infrazione è in vista, però, perché il 112 è formalmente in funzione in tutti gli stati membri, Italia inclusa nonostante segnalazioni in senso opposto provenienti dai media e su cui Bruxelles, interrogata, non si è mostrata al corrente. La Commissione aveva deciso a marzo 2011 di chiudere la procedura d’infrazione contro l’Italia quando questa ha provveduto a rendere operativo il servizio che consente di localizzare le richieste di aiuto al numero d’emergenza.
Bruxelles, però, ora non può legalmente più agire nei confronti dei paesi che non adottano criteri più stringenti e tecnologicamente avanzati per la localizzazione di chi chiama il 112, perché gli stati membri hanno voluto mantenerli di competenza nazionale. “Sfortunatamente – scrive Kroes ai 28 – il 112 resta sconosciuto a troppi europei e non posso dire oggi che il numero unico d’emergenza europeo sia accessibile a tutti e funzionante in modo efficiente”, e anche l’ultimo rapporto dimostra che “c’è ancora molta strada da fare per l’attuazione efficace del 112 negli stati membri”. Da qui la richiesta ai 28 d’invio “entro il 30 marzo” di “informazioni sui piani per promuovere e attuare effettivamente il 112”.
(Fonte: Ansa)
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento