Qualche giorno di slittamento non sarebbe comunque un problema per Balduzzi, il cui obiettivo resta quello di incassare dal Cdm un via libera all’intero testo, senza stralci o spacchettamenti, anche se l’ultima parola spetta al premier Monti. Se pure non si riuscissero a trovare tutte le soluzioni, Balduzzi non esclude che un primo passaggio in Consiglio dei ministri si possa comunque fare già domani. E non è escluso neppure un confronto con i rappresentanti della maggioranza in Parlamento che dovrà votare il provvedimento.
Intanto ieri la discussione sul decretone si è spostata al tavolo delle Regioni. Gli assessori della Sanità ne hanno discusso a Roma. «La parte relativa al fascicolo sanitario va bene, bisognerebbe strutturare meglio quella relativa ai medici di famiglia» osserva Luca Coletto, assessore del Veneto e coordinatore del tavolo, che sul nodo risorse avverte: «Le Regioni non possono assorbire ulteriori oneri rispetto a quelli previsti dalla spending review». Con riferimento soprattutto alla rivoluzione h24 per i medici di medicina generale che richiederebbe fondi aggiuntivi. Tutte osservazioni che sono state formulate in un documento che verrà inviato al presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, e al Governo. Con la richiesta prioritaria di «agevolare gli investimenti nella Sanità».
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