“Il sì della Camera premia il nostro impegno, in un momento in cui le intimidazioni a danno dei sindaci costituiscono un fenomeno preoccupante e in aumento”: questo il commento del presidente dell’ANCI Antonio Decaro.
Tutela corpo politico: le novità contenute nel testo
Di seguito sono disponibili alcune rapide pillole che mettono in fila le principali novità contenute nel testo approvato:
– Maggiori tutele a singoli amministratori: estesa ai singoli componenti l’attuale fattispecie che punisce, con la reclusione da uno a sette anni, ogni violenza o minaccia a un corpo politico, amministrativo o giudiziario.
– Stop minacce interdittive: rischia da uno a sette anni anche chi minaccia o usa violenza per ottenere o impedire l’adozione di un provvedimento (anche legislativo) o a causa della sua adozione.
– Aggravante da ritorsione: arriva l’aggravante quando alcuni specifici delitti (lesioni, violenza privata, minaccia o danneggiamento) costituiscono atti intimidatori ritorsivi per un atto compiuto nell’adempimento del mandato o delle funzioni.
– Atti intimidatori contro candidati: intimidire un aspirante consigliere comunale costerà il carcere. Sarà punito infatti col carcere da 2 a 5 anni chi ostacola, con minacce o atti di violenza, la partecipazione a elezioni comunali o regionali.
– Monitoraggio minacce contro amministratori: definiti funzionamento e composizione dell’Osservatorio sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti degli amministratori locali che ha il compito di monitorare il fenomeno intimidatorio e promuovere iniziative di formazione e a favore della legalità.
>> Qui disponibile il testo del DDL approvato dal Senato in prima lettura in data 8 giugno e definitivamente dalla Camera dei Deputati in data 22 giugno.
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