Individuare le modalità di accompagnamento dei comuni nella dismissione delle società partecipate, anche attraverso il ricorso a strumenti finanziari come i fondi di investimento su base regionale. In vista delle imminenti liberalizzazioni dei servizi pubblici locali di rilevanza economica stabilite dalla legge di riforma del settore (>> d.P.R. 7.9.2010, n. 168), è questa la principale proposta avanzata ieri dal presidente dell’Anci, Sergio Chiamparino, al Ministro per i rapporti con le regioni Raffaele Fitto, che detiene anche la delega ai servizi pubblici locali.
L’Anci, rappresentata anche dal segretario generale Angelo Rughetti e dal vicesegretario generale Alessandro Gargani, ha consegnato al Ministro uno studio che contiene una serie di proposte per agevolare il passaggio al nuovo corso dei servizi pubblici locali.
Affrontando uno dei nodi relativi all’applicazione dell’articolo 23-bis della riforma dei servizi pubblici, che stabilisce tra l’altro l’obbligo di mettere a gara una consistente parte di azioni delle società partecipate dei comuni, Chiamparino ha sottolineato il rischio di una “svalutazione del patrimonio dei comuni conseguente alla dismissione delle società partecipate”, ribadendo ad ogni modo “il sostegno dell’Anci alla linea strategica impostata dalla riforma”.
La proposta dei fondi su base regionale avanzata dall’Anci, in questo contesto, sarebbe dunque finalizzata a favorire l’accompagnamento dei comuni verso la dismissione delle società partecipate.
In seconda istanza, inoltre, Chiamparino ha illustrato a Fitto una serie di possibili soluzioni che, se concordate con il Governo, dovrebbero concretizzarsi in “una serie di incentivi per la dismissione delle azioni da parte delle multiutility legate ai comuni, che altrimenti potrebbero essere tentate dal mantenere la propria attività nelle materie escluse dalla riforma, come il gas o l’elettricità, non vendendo le proprie azioni e lasciando decadere le consessioni riguardanti acqua e rifiuti, ad esempio”.
Il Ministro Fitto ha accolto con favore la proposta riguardante l’istituzione dei fondi regionali. Riguardo gli incentivi, invece, la decisione definitiva è stata rinviata ad un esame più attento della questione.
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