Servizi locali, riforma verso la G.U.

Il Presidente Napolitano ha firmato il d.P.R. che rottama le gestioni in house. Intanto fervono i lavori per portare in Consiglio dei Ministri il provvedimento su Roma Capitale

l 15 Settembre 2010
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Cambia la disciplina dei servizi pubblici locali. Dopo il via libera avvenuto lo scorso 22 luglio, il regolamento sui servizi pubblici locali, previsto dal decreto Ronchi, è stato firmato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. La pubblicazione del d.P.R. è ora attesa sulla Gazzetta Ufficiale. L’emanazione del regolamento attua la riforma dei servizi pubblici locali, con l’apertura del mercato ai privati, approvata dal Parlamento alla fine dello scorso anno con il cosiddetto decreto Ronchi. Il regolamento fissa, tra l’altro, le modalità di gara e stabilisce la incompatibilità tra amministratori e consiglieri dei consigli d’amministrazione delle società. Come spiegato dalla Presidenza del Consiglio in una nota, in futuro non sarà più possibile per gli enti locali gestire in house la raccolta dei rifiuti, il trasporto pubblico e l’acqua, ma la gestione – separata dalla proprietà – sarà soggetta a gara. Il tutto in vista della scadenza al 31 dicembre 2011 delle cosiddette gestioni in house dei servizi pubblici locali. Il provvedimento porta a compimento la riforma dei servizi pubblici locali di rilevanza economica, tra i quali rientra come detto la raccolta dei rifiuti, il trasporto pubblico locale e la gestione delle risorse idriche, mentre restano esclusi i servizi sull’energia elettrica e il gas in quanto già regolamentati da specifiche norme. Competizione e divisione tra proprietà e gestione sono le parole chiave per capire la riforma, come aveva spiegato il Ministro Fitto in una conferenza stampa tenuta il 22 luglio al termine del Consiglio dei Ministri. Il regolamento – ha detto il Ministro – fissa regole chiare per lo svolgimento delle gare, affinché queste consentano in modo trasparente di selezionare il gestore più efficiente in grado di offrire tariffe più basse. Perché le gare e i rapporti tra ente affidante e soggetto gestore siano chiari e trasparenti, il regolamento introduce motivi di incompatibilità per chi ricopre o ha ricoperto funzioni di amministratore nell’ente affidante vietando a costoro di occuparsi della gestione del servizio. Fitto ha sottolineato l’importanza della riforma e l’ha definita anche una risposta alle critiche e alle strumentalizzazioni, in particolare sulla paventata privatizzazione dell’acqua. Inoltre, ha aggiunto il ministro “per la prima volta il governo affronta in modo organico la gestione dei servizi pubblici locali”.

FEDERALISMO
Proseguono intanto i lavori della commissione bicamerale per il federalismo fiscale sul decreto attuativo della riforma riguardante Roma Capitale. Ieri mattina la commissione si è riunita e le relatrici Annamaria Bernini (Pdl) e Linda Lanzillotta (Api) hanno fatto il punto sul provvedimento. In mattinata, inoltre, nello studio del presidente della commissione Enrico La Loggia si era tenuta una riunione tecnica con La Loggia, il Ministro della semplificazione Roberto Calderoli, il sindaco di Roma Gianni Alemanno e le relatrici. “Si sta trovando un’intesa – ha spiegato Alemanno – e mi auguro che si giunga a un voto unanime recependo anche alcune indicazioni che sono arrivate dal consiglio comunale”. Tra i nodi sul tavolo quelli dell’aumento del numero dei consiglieri chiesto dal Campidoglio e quello della partecipazione del sindaco al Consiglio dei Ministri. Il presidente della commissione Enrico La Loggia auspica un iter rapido del provvedimento. “Si sta lavorando bene, in un clima costruttivo, e dunque siamo fiduciosi – sottolinea – che si possa chiudere quanto prima”. L’obiettivo sarebbe infatti quello di chiudere entro il 20 settembre, data della visita del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in Campidoglio. Il sindaco Alemanno si è detto convinto che il decreto possa essere approvato dal Consiglio dei Ministri di venerdì prossimo (ieri il provvedimento è stato esaminato dal Preconsiglio dei Ministri, la riunione tecnica che prepara i lavori dell’esecutivo).

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