ROMA – Il «tagliando della crescita» non si farà solo con il rilancio sulle grandi opere ? con tanto di decreto di riforma della legge obiettivo per coinvolgere i privati ? e dall’inventario sulle «cose fatte» sul fronte dell’internazionalizzazione e degli incentivi alle imprese. Ai tavoli tecnici che presto verranno riconvocati al ministero dell’Economia si tornerà infatti a parlare di semplificazioni amministrative. Si partirà da una ricognizione delle due ultimissime novità introdotte con il decreto sviluppo varato in giugno: l’autocertificazione al posto del Documento programmatico per la sicurezza e il fascicolo elettronico dell’impresa per partecipare a gare o appalti. Due semplificazioni che dovrebbero far risparmiare, a regìme, circa 900 milioni l’anno alle aziende, soprattutto a quelle minori. C’è poi l’impegno a garantire un monitoraggio stretto sugli altri interventi già approvati di razionalizzazione degli oneri amministrativi (sono 81 le procedure individuate per le amministrazioni centrali). Segue, infine, la nuova misurazione degli oneri amministrativi di competenza regionale o degli enti locali, fronte sul quale il confronto con le parti sociali e le autonomie è già formalmente avviato. Il totale dei risparmi ipotizzati con le semplificazioni sulle aree di regolamentazione di competenza statale sono stati indicati dal ministro Renato Brunetta in 11,6 miliardi, una valore cumulato in termini di minori oneri per le aziende che il governo spera di raggiungere entro il 2012. A fine giugno i ministeri della Semplificazione e della Pa avevano anche stabilito il lancio di una campagna di comunicazione da fare dopo l’estate per chiarire al mondo delle imprese e delle professioni quali e quanti tagli alla burocrazia sono in vigore e quante documentazioni o certificazioni è ormai inutile tenere aggiornate. Un’iniziativa che potrebbe partire sotto il buon auspicio del «d-day» dei certificati medici on line per tutti i lavoratori del settore privato. Un passaggio che scatta domani, con l’addio definitivo alle comunicazioni con raccomandata all’Inps da parte di 17,5 milioni di dipendenti, oltre 200mila medici e 5 milioni di imprese, per un risparmio annuo stimato in 150 milioni di euro. Intanto il cammino della manovra aggiuntiva in Parlamento giunge alle battute finali. Come previsto, il testo è stato licenziato ieri dalla commissione Bilancio senza alcuna modifica. Sempre ieri il decreto, nella stessa versione approvata dal Senato, è stato trasmesso all’Aula di Montecitorio dove oggi il Governo dovrebbe porre la fiducia, che dovrebbe essere votata domani. Il disco verde definitivo alla manovra dovrebbe arrivare giovedì, come ha anche detto il ministro della Semplificazione, Roberto Calderoli, che ieri a Monza ha partecipato a un vertice con il ministro Giulio Tremonti e il leader della Lega, Umberto Bossi. Vertice in cui sarebbero state affrontate anche le questioni dei passi da compiere dopo l’approvazione della manovra (misure per la crescita ed eventuali nuovi interventi per contenere la spesa). Calderoli ha comunque difeso la manovra, ancora criticata dalle opposizioni, a partire dal Pd, e da sindaci e governatori. Sul testo, approdato in un Aula semi-deserta, sono piovuti quasi 400 emendamenti, tutti presentati dall’opposizione e tutti senza speranza di approvazione. Nel frattempo i sindacati dei bancari si sono impegnati unitariamente «affinchè con Abi e Ania si convenga di non dare applicazione in nessun caso a quanto previsto dall’articolo 8 della manovra».
TAGLIANDO CRESCITA
Infrastrutture
Sul fronte infrastrutture sarebbe allo studio la riforma della legge obiettivo e a un sistema di incentivi al project financing. È invece congelato per il momento il progetto di una società mista pubblico-privato per la realizzazione di una rete di telecomunicazioni di nuova generazione: si aspetta la conclusione dell’asta per l’assegnazione delle frequenze per la banda larga mobile.
Ricapitalizzazione Pmi
L’ipotesi di cui si parla è il bonus fiscale sulla capitalizzazione delle imprese. L’aiuto alla crescita economica (Ace) con cui favorire il rafforzamento patrimoniale delle società arriverebbe con un anticipo della delega fisco-assistenziale. Una sorta di ritorno della Dual income tax (Dit) che renda deducibile il rendimento del capitale di rischio, valutato tramite l’applicazione di un rendimento nozionale di capitale proprio.
Rafforzamento export
Dopo l’abrogazione dell’Ice e la riorganizzazione che deve essere realizzata con la distribuzione delle competenze tra ministero dello Sviluppo economico e ministero degli Affari esteri le politiche per l’internazionalizzazione sono ancora un cantiere aperto. Non è da escludere, anche in vista degli Stati generali del commercio estero, che arrivi un nuovo intervento del governo per dare un supporto operativo alla cabina di regia chiamato a elaborare le linee guida sul commercio estero.
Semplificazioni
La ricognizione sulle diverse politiche di semplificazione già varate sarà accompagnata con il completamento del piano di misurazione degli oneri amministrativi al livello locale.
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