“Il risultato a cui siamo giunti è importante, anche se è stato raggiunto molto in ritardo rispetto a quando si sarebbe potuto chiudere la vicenda, certo non per responsabilità dei Comuni o di ANCI, anzi, se non ci fosse stato un intervento diretto da parte nostra, con forte senso di responsabilità un intervento da parte di molti Comuni, la vicenda non sarebbe ancora chiusa. Oggi però possiamo dire che ormai voltiamo pagina”. Con queste parole Roberto Scanagatti, Presidente di ANCI Lombardia, ha commentato la fine dei lavori dell’Osservatorio regionale sulla applicazione della Legge Delrio con riferimento alle procedure di ricollocazione del personale soprannumerario delle Province e della Città Metropolitana e la richiesta al Ministero della Funzione Pubblica di sbloccare le ordinarie capacità assunzionali degli enti locali.
Consulta la Nota del Dipartimento della Funzione Pubblica 10 ottobre 2016, n. 51991.
Per Scanagatti “finalmente i Comuni potranno non solo procedere con le mobilità ma anche attingere a quel 25% di turn over che è ancora un limite basso, ma che cercheremo di superare all’interno della nuova legge di stabilità. La misura da un po’ ossigeno a tanti Comuni, soprattutto piccoli e medi che, con il blocco attivo da ormai due anni, sono nella condizione di non poter garantire alcuni servizi essenziali perché il personale, che magari è andato in pensione, non si è potuto reintegrare”.
>> Consulta in merito la Circolare ANCI 175/2016.
Nel frattempo tramite Twitter il Ministro della Funzione Pubblica Marianna Madia risponde a chi sollevava dubbi sulla riapertura del turnover nei municipi della Lombardia “Assunzioni già sbloccate. Ieri sul sito della Funzione Pubblica è giunta la comunicazione ufficiale” contenente dettagli dello sblocco, dopo i vincoli messi per favorire il riassorbimento sul territorio nazionale degli esuberi delle Province. Ecco le parole tratte dal portale stesso: “Sono state ripristinate le ordinarie facoltà di assunzione e le procedure di mobilità anche per le Regioni Lombardia e Toscana e per gli enti locali che insistono sul loro territorio. È quanto si legge nella nota pubblicata oggi sul Portale mobilità sulla base dei dati acquisiti in relazione all’esiguo numero di personale in soprannumero degli enti di area vasta da ricollocare nella fase 2, ai sensi dell’art. 1, comma 234, della l. 208/2015. Per gli enti e le aziende del Servizio sanitario nazionale di tutte le regioni rimangono fermi gli obblighi ad assumere con procedure di mobilità il personale della CRI di cui all’art. 6, comma 7, del d. lgs. 178/2012″.
Nel frattempo lo stanziamento per il rinnovo dei contratti nel Pubblico Impiego dovrebbe aggirarsi intorno ai 900 milioni di euro per il triennio 2016-2018. È ciò che emerge da fonti vicine al dossier. Sarebbe pertanto questa la cifra al vaglio al momento, mentre ancora si lavora sulla Legge di Bilancio. Per quest’anno erano già stati previsti, dalla scorsa manovra, 300 milioni. Le nuove risorse aggiuntive dovrebbero quindi ammontare a circa 600 milioni. Maggiore certezza nei prossimi giorni dopo un ulteriore confronto con i sindacati.
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