Sblocca Italia, per palazzi nuovi obbligo infrastruttura banda larga

Lo prevede un emendamento della relatrice al dl Sblocca Italia approvato in Commissione Ambiente alla Camera

20 Ottobre 2014
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Tutti i palazzi nuovi, che presentano domanda di autorizzazione a costruire dopo il 1 luglio 2015, dovranno “essere equipaggiati di un’infrastruttura fisica multiservizio passiva interna all’edificio costituita da adeguati spazi installativi e daimpianti di comunicazione ad alta velocità in fibra ottica fino ai punti terminali di rete. Lo stesso obbligo si applica a far data dal 1° luglio 2015 in caso di opere di ristrutturazione profonda che richiedano il rilascio di un permesso di costruire”. 

Lo prevede un emendamento della relatrice al dl Sblocca Italia approvato in Commissione Ambiente alla Camera e che fa propri due emendamenti di Pd e Ncd già presentati al provvedimento. L’emendamento spiega che “per infrastruttura fisica multiservizio interna all’edificio devono intendersi tutte le installazioni presenti all’interno degli edifici contenenti reti di accesso cablate in fibra ottica con terminazione fissa o senza fili che permettono di fornire l’accesso ai servizi a banda ultra larga e di connettere il punto di accesso dell’edificio con il punto terminale di rete”. 

Sempre per gli edifici nuovi o ristrutturati, si legge, dal 1° luglio 2015 si dovrà prevedere un “punto di accesso”, ovvero “il punto fisico situato all’interno o all’esterno dell’edificio ed accessibile alle imprese che sono autorizzate a fornire reti pubbliche di comunicazione, che consente la connessione con l’infrastruttura interna all’edificio predisposta per i servizi di accesso in fibra ottica a banda ultra larga”.

“Gli edifici equipaggiati in conformità possono beneficiare – viene disposto – dell’etichetta volontaria e non vincolante ai fini di cessione, affitto o vendita dell’immobile, “edificio predisposto alla banda larga”. Quest’ultima formulazione é stata introdotta con unsubemendamento del Movimento 5 stelle

Lo stesso emendamento prevede anche che “l’operatore di comunicazione durante la fase di sviluppo della rete in fibra ottica può installare a proprie spese gli elementi di reti, cavi, fili, ripartilinee o simili, nei ed in appoggio ai percorsi aerei di altri servizi di pubblica utilità sia esterni che interni all’immobile, a condizione che sia garantito che l’installazione medesima non alteri l’aspetto esteriore dell’immobile, né provochi alcun danno e pregiudizio al medesimo”.

(Fonte: Public Policy) 

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