Dopo il via libera della Commissione Ue all’Italia per la messa a punto di un piano accelerato di pagamenti (si veda ItaliaOggi di ieri), che consenta alle pubbliche amministrazioni di pagare le aziende fornitrici senza incappare in una procedura di infrazione per sforamento del rapporto debito/pil, ItaliaOggi ha provato a ricostruire quanto le imprese e le cooperative dell’agroalimentare vantano in termini di crediti non riscossi.
A fornire le stime è stato Gabriele Rotini, responsabile nazionale della Cna Alimentare, che ha anche quantificato il debito complessivo della macchina statale per transazioni commerciali: «71 miliardi di euro», ha chiosato Rotini a ItaliaOggi. E sull’agroalimentare ha aggiunto: «Il credito dei fornitori verso lo stato, complessivamente, è di almeno 9 miliardi di euro, in gran parte dovuto a forniture di prodotti alimentari agli enti locali per le mense scolastiche. Dunque, di difficile quantificazione, per via della scomposizione territoriale dei dati».
I numeri forniti dalla Cna sull’alimentare non includono però i servizi di manutenzione gestiti da imprese agricole, come il gardening. A riguardo, giunge in aiuto Fedagri Confcooperative, che stima i crediti vantati dalle cooperative agricole verso la p.a. in «180-200 mln di euro, ma arrivano a 300 mln di euro, se si considera l’intero volume di crediti vantato dalle coop riunite in Alleanza delle cooperative». E tra le coop dell’Alleanza che hanno contatti diretti con la p.a. ci sono anche quelle di forestazione «che erogano servizi di manutenzione e gestione boschiva». Il debito che lo stato accusa nei loro confronti, è stimato in 50-60 mln di euro.
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