Una soluzione generale urgente alla questione del salario accessorio: una norma del tutto in linea con quanto già previsto dalla legge di stabilità, che preveda la possibilità di recuperare utilizzando i risparmi dei processi di razionalizzazione della spesa, nonché i proventi derivanti dalle sponsorizzazioni e la temporanea rinuncia volontaria, da parte dei comuni interessati, alle facoltà assunzionali. È il senso di uno degli emendamenti proposti dall’Anci al decreto Milleproroghe. Si tratta, sostiene l’Associazione, di una soluzione ragionevole e graduale, che pone le condizioni per il recupero ed evita riduzioni delle componenti salariali, dopo anni di blocchi.
Gli emendamenti dell’Anci riguardano inoltre altre questioni, a partire da quella delle nuove norme che regolano le gare per l’affidamento della distribuzione del gas: i comuni ribadiscono che i termini vanno prorogati e la sanzioni annullate, visti i ritardi causati dall’attuale caos normativo e l’alto rischio di contenziosi.
Una correzione formale sul testo viene proposta invece per rendere effettiva la proroga dei contratti a tempo determinato nelle città metropolitane e nelle province anche per il 2016.
Si chiede di eliminare le sanzioni per lo sforamento del patto di stabilità e di risolvere gli effetti assai perversi per sanzioni emerse in seguito a interpretazioni difformi sulle mutevoli normative sul Psi, in un contesto auspicabile più generale di rivisitazione della normativa sulle sanzioni.
La proposte dell’Anci intervengono anche, tra l’altro, a risolvere le difficoltà riscontrate dai comuni per governare leprocedure di dissesto, trovare una soluzione al mancato ristoro del gettito Imu agricola 2015 nel solco di quanto riconosciuto per il 2014, assicurare il funzionamento degli uffici giudiziari, rimanendo aperta la questione molto importante del ristoro delle spese di giustizia 2012-2015, garantire l’assunzione di adeguato personale agli enti locali che si sono costituiti come soggetti aggregatori della domanda di beni, servizi e lavori.
L’Anci ritorna infine sulla sanatoria delle delibere Imu-Tasi del 2015, per quei comuni che hanno approvato il bilancio oltre il 31 luglio per varie ragioni-ritardi nell’insediamento degli organi dopo elezioni, complessità e lunghezza iter decisionale bilancio. secondo l’Associazione si tratta di una richiesta ragionevole alla luce della complessità del 2015 e delle scenario determinato dalla legge di stabilità 2016, e non impatta sui saldi di finanza pubblica.
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