Roma: il cane si deve operare, la padrona ottiene due giorni di permesso retribuito

La vicenda di una dipendente amministrativa dell’Università La Sapienza crea un precedente potenzialmente rilevante in materia di permessi

La Repubblica
13 Ottobre 2017
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Non assistere un animale durante un’operazione e la successiva convalescenza potrebbe configurarsi come “maltrattamento” e il proprietario è perciò tenuto a prendersi cura del proprio cane o potrebbe essere punibile per legge. È con questa motivazione che una dipendente dell’università La Sapienza di Roma ha ottenuto due giorni di permesso retribuito per stare vicino al proprio cane che doveva subire un intervento chirurgico.
Ad aiutare la donna nella sua richiesta è stata la Lav, che ha aiutato la dipendente a far passare il principio che la cura dell’animale era un grave motivo personale e giustificava quindi il permesso.
L’impiegata, che lavora nell’amministrazione dell’università ed è single, ha chiesto al suo ufficio un permesso retribuito per gravi motivi familiari e personali, poiché il suo cane, affetto da paralisi alla laringe, doveva essere operato. L’ufficio del personale, di fronte alla singolare richiesta, le ha chiesto di motivarla meglio, visto che non c’erano precedenti in proposito…

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