Riscossione, i comuni rischiano di restare soli

Il presidente di Equitalia Attilio Befera: ruoli di scarsa qualità, possibile la rinuncia alla gestione. Intanto arriva il via libera al fondo di riequilibrio per i comuni (oltre 11 miliardi di euro in gioco)

l 1 Giugno 2011
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Riscossione, è allarme per gli enti locali. Equitalia, la società pubblica che si occupa degli incassi fiscali, “per il fatto di essere posta al termine della filiera impositiva, sconta terribilmente e incolpevolmente inefficienze ascrivibili ad altri”. Che sarebbero appunto gli enti locali. Lo ha sottolineato il presidente di Equitalia, Attilio Befera, nel corso di un’audizione in commissione Bilancio e Finanze della Camera. “È soprattutto sul terreno delle iniziative per migliorare la qualità del rapporto con il contribuente – ha spiegato Befera, intervenendo a proposito del decreto sviluppo – che si può dire che il gruppo Equitalia ha maggiormente investito. Sono stati posti in essere una serie di importanti interventi finalizzati a superare le difficoltà e le incomprensioni causate da inefficienze di carattere burocratico, spesso riconducibili a difficoltà di comunicazione e interazione tra banche dati e sistemi informativi di enti e uffici diversi”. Secondo il presidente di Equitalia, “tali inefficienze determinano, di frequente la scarsa qualità della somma posta in riscossione e finiscono con il coinvolgere direttamente Equitalia”. Un vero e proprio atto d’accusa, in cui si punta il dito, sostanzialmente, contro la poca “qualità” di ruoli ascrivibili direttamente alle amministrazioni locali. Uno stato di fatto che potrebbe spingere Equitalia a non partecipare più alle gare per la gestione della riscossione dei tributi locali. Al j’accuse fa da contraltare un bilancio comunque in positivo della società di riscossione: nei primi quattro mesi del 2011 nel recupero coattivo di imposte evase Equitalia ha infatti riscosso 3.108 milioni di euro, il 12,5% in più rispetto allo stesso periodo del 2010. “I risultati di riscossione realizzati dalle società del gruppo Equitalia – ha spiegato Befera – nella fase di recupero coattivo risultano particolarmente significativi e hanno sicuramente contribuito alla sostanziale tenuta dei conti del Paese in questi anni assai delicati per la finanza pubblica”.”Contiamo – ha spiegato Befera ai giornalisti – di confermare i risultati dell’anno passato: miliardo in più miliardo in meno otterremo risultati analoghi.
La tenuta delle entrate – ha aggiunto – è importantissima ai fini della tenuta dei conti pubblici”. Befera ha precisato che oltre il 20% degli importi incassati deriva dal lavoro svolto sulle cosiddette morosita’ rilevanti, vale a dire sulle posizioni di debito superiori ai 500.000 euro, “per le quali – ha detto – fin dall’inizio di operatività del gruppo, sono state apprestate strutture di alta specializzazione”. Il presidente di Equitalia ha ricordato inoltre che dai 6 miliardi e 737 milioni di euro riscossi nel 2007 si è passati agli 8 miliardi e 876 milioni di euro del 2010 con un incremento superiore al 30%. Circa le proposte normative per rendere più flessibile la riscossione coattiva dei tributi contenute nella risoluzione del Pdl il cui primo firmatario è Maurizio Bernardo (Pdl), esse “sono condivisibili”, ha sottolineato il presidente di Equitalia, auspicando che tali proposte “possano entrare” nel decreto legge sviluppo. “Ci trovano perfettamente d’accordo”, ha detto Befera, precisando che “sta al Parlamento, non a noi dire se diventeranno emendamenti”. La risoluzione Bernardo, che di fatto contiene la riforma della riscossione, sarà votata oggi in commissione Finanze.
Arriva intanto, sempre in tema di finanza locale, il via libera da parte della Conferenza Stato-Città ed Autonomie locali all’accordo che stabilisce le modalità di alimentazione e di riparto del Fondo sperimentale di riequilibrio per i Comuni delle regioni a statuto ordinario (operazione da oltre 11 miliardi di euro). Il Vice Presidente Anci e sindaco di Reggio Emilia, Graziano Delrio parlando a margine della riunione si è detto “soddisfatto del lavoro svolto sul piano sia tecnico che politico” e ha spiegato i termini dell’accordo: “il 30% dell’ammontare complessivo del Fondo sperimentale di riequilibrio deve essere distribuito ai comuni in base al numero dei residenti. Risorse specifiche sul Fondo saranno invece attribuite ai Comuni con popolazione inferiore ai 5mila abitanti, al fine di assicurare risorse in misura pari alla spettanza dei trasferimenti erariali fiscalizzabili elaborata per l’anno 2011. Inoltre, ai Comuni con popolazione superiore ai 5mila abitanti viene anche assegnata una quota pari al 10% del fondo assegnato in proporzione al peso di ciascun Comune dei tributi di fiscalità immobiliare, con una clausola di sbarramento pari al 110% della spettanza figurativa dei trasferimenti fiscalizzati dell’anno 2011”.  Infine, come richiesto dall’Anci, è stata predisposta l’istituzione di un tavolo tecnico-politico in materia di finanza locale per l’analisi e la condivisione dei dati relativi ai tributi devoluti per dare piena attuazione alle disposizioni relative all’autonomia finanziaria dei Comuni.

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