Le imprese sono “migliaia”. Gli occupati oltre “100.000 tra diretti ed indotto”. E le si trovano installate già “nel 94% dei comuni italiani”. Questa la fotografia scattata, la settimana scorsa a Roma, all’Italia delle rinnovabili nel corso di un convegno a cura di Legambiente e di Anev (Associazione nazionale energia del vento) nell’ambito delle iniziative della Giornata mondiale (il 15 giugno), promossa dall’Ewea (l’associazione europea dell’energia eolica) e dal Gwec (il Global wind energy council).
Secondo Legambiente “le fonti rinnovabili sono oggi tecnologie affidabili, su cui è possibile costruire un modello energetico più moderno, efficiente e pulito”. Non solo: il loro corretto sviluppo – spiega l’associazione – può “permettere all’Italia di raggiungere gli obiettivi europei al 2020”. In particolare, per Edoardo Zanchini, responsabile energia di Legambiente, che parla di “prospettive rosee”, è “necessario recuperare i ritardi delle regioni nel recepimento delle Linee guida per gli impianti”. Impianti che finora hanno garantito “oltre il 22% dei consumi elettrici complessivi italiani”. Quello che serve, spiega Legambiente, oltre a un quadro di “certezze per gli incentivi” che vadano verso la riduzione in vista della parità di costo, è “un patto tra governo e regioni per approvare un Piano per dividere e condividere impegni e responsabilità sulla base delle risorse e delle condizioni dei territori, con obiettivi di sviluppo” da articolare in base alle proprie risorse e scelte energetiche.
Rinnovabili: Legambiente-Anev, installate nel 94% dei comuni
Dossier quadro italiano. 100.000 occupati, 22% consumi elettrici
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