Le principali associazioni di settore si appellano al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano affinché “non firmi il decreto legislativo” sulle rinnovabili approvato il 3 marzo scorso dal C.d.M.
Secondo le associazioni Aper (Associazioni produttori energie fonti rinnovabili), Asso Energie Future, Asso Solare, e il gruppo delle imprese fotovoltaiche italiane (Gifi) – riunite in una conferenza venerdì scorso 4 marzo a Roma – il provvedimento presenta “profili di incostituzionalità”. Inoltre fin da subito promettono, qualora dovesse essere promulgato, di scendere in piazza e ricorrere nelle competenti sedi europee.
Le associazioni hanno anche scritto una memoria per il Presidente della Repubblica in cui si fanno presente gli elementi ritenuti illegittimi rispetto alla Costituzione.
Secondo l’avvocato che ha ricevuto il mandato dalle associazioni, Stefania Piscitelli, sono sostanzialmente quattro i punti da rivedere. In particolare la legittimità costituzionale dell’articolo 25 ai commi 9 e 10 del decreto legislativo: in un solo articolo, afferma l’avvocato, “vengono violate un enorme numero di norme costituzionali” con in riferimento “alla riduzione da tre anni a tre mesi dei tempi per poter ricevere gli incentivi”. Inoltre, “viene violata l’intesa con le regioni” raggiunta su un testo diverso da quello approvato in C.d.M. C’è nel testo anche “un eccesso di delega” con riferimento all’articolo 76 della Costituzione, e in più si viola “la Carta dei diritti europei in seno alle aspettative” delle persone.
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