Rinnovabili: 100 miliardi il costo degli incentivi

Autorità, nel solo 2020 la ricaduta sulle bollette sarebbe tra i 10 e i 12 miliardi

l 23 Maggio 2011
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I costi d’incentivazione delle produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili nel periodo compreso tra il 2010-2020 è prossimo ai 100 miliardi di euro. E’ la cifra presentata dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas durante un’audizione alla Commissione Ambiente della Camera.
Facendo riferimento al solo anno 2020, la cifra che ricadrebbe sulle bollette è compresa tra i 10 e i 12 miliardi. Nell’ipotesi che i consumi finali di energia al 2020 siano pari a 374 TWh, come prevede il Piano di Azione Nazionale elaborato dal Governo, il costo dell’incentivazione sarebbe compreso tra i 2,7 e i 3,3 centesimi di euro per kWh, il doppio rispetto ad oggi e circa il 17-20% dell’attuale costo unitario del kWh elettrico al lordo delle imposte.
  Secondo l’Autorità per l’energia elettrica e il gas, sono indispensabili meccanismi di incentivazione stabili, scadenze certe e una distribuzione nel tempo che promuovano anche l’innovazione tecnologica e una filiera industriale nazionale. Come ha illustrato il presidente dell’Aeeg, Guido Bortoni, molte delle attuali criticità nei meccanismi incentivanti derivano dalle continue modifiche nel tempo e quindi è ritenuta fondamentale una stabilità normativa.
Un modello efficiente di gestione degli incentivi, propone l’Authority, dovrebbero prevedere obiettivi quantitativi e temporali, distinti per ciascuna fonte e fissati da Governo e Parlamento, lasciando alla stessa Autorità la responsabilità di definire gli strumenti e le modalità per raggiungere questi obiettivi al minimo costo.
Per questo, il presidente Bortoni ha illustrato i temi su cui puntare: sistema di incentivi basato su meccanisi di mercato; rafforzare l’efficienza energetica (grazie ai certificati bianchi sono stati risparmiati 6,7 milioni di tep addizionali, pari al 2% dei consumi elettrici nazionali su base annua, con un onere di appena 531 milioni di euro dal 2005 al 2009); superare le criticità nelle reti, prevedendo strumenti normativi e regolatorio che rendano più certe e omogenee sul territorio nazionale le procedure di autorizzazione di connessione.

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