I rifugiati e le persone che hanno diritto alla protezione internazionale potrebbero ottenere un permesso di residenza valido in tutta l’Unione europea, grazie ad una modifica alla legislazione comunitaria, frutto di un accordo fra deputati e Consiglio, approvata dal Parlamento martedì.
Le nuove regole garantiranno ai rifugiati gli stessi diritti dei cittadini non comunitari in possesso di un permesso di residenza di lungo termine e, nel rispetto di certe condizioni, la parità di trattamento con i cittadini europei su una serie di diritti economici e sociali.
Il Parlamento europeo emenda la direttiva UE del 2003 che regola lo status giuridico dei residenti legali di lungo termine che escludeva esplicitamente i rifugiati e i beneficiari di protezione internazionale, colmando cosi la lacuna.
Strumento d’integrazione
La nuova legge permetterà inoltre ai rifugiati e ai beneficiari di protezione internazionale di ottenere il permesso di residenza in uno Stato membro diverso da quello che ha concesso la protezione. Inoltre, i rifugiati potranno godere, in una vasta gamma di settori economici e sociali e a determinate condizioni, dello stesso trattamento riservato ai cittadini dello Stato membro in cui soggiornano, “affinché lo status di soggiornante di lungo periodo sia un autentico strumento d’integrazione sociale di queste persone”, spiegano i deputati. Tali diritti comprendono l’accesso all’educazione, al mercato del lavoro e alla sicurezza sociale. Inoltre, le nuove regole rinforzano il rispetto del cosiddetto principio di “refoulement” (espulsione).
Il trasferimento di responsabilità in materia di protezione dei beneficiari di protezione internazionale non è incluso nel campo di applicazione della direttiva.
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