Reintroduzione dei senatori di nomina presidenziale, modifica della norma sulla deliberazione dello stato di guerra, Città metropolitane e affidamento allo Stato – come competenza esclusiva – delle politiche sociali. Sono questi i temi principali che saranno affrontati in aula alla Camera con l’esame del d.d.l. riforme, già approvato in prima lettura al Senato.
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Il testo è stato incardinato in aula a dicembre con la conclusione della discussione generale. Ieri alle 12 è scaduto il termine per la presentazione degli emendamenti e alle 18 si è riunito il comitato dei nove della Commissione Affari costituzionali per esaminare le proposte di modifica.
L’obiettivo del premier, Matteo Renzi, rimane quello di approvare la riforma – insieme alla legge elettorale, in esame in seconda lettura al Senato – prima che il Parlamento inizi a votare in seduta comune il nuovo presidente della Repubblica, quindi entro fine gennaio.
I temi che saranno affrontati in aula sono stati discussi a lungo durante il passaggio in commissione. Sulla deliberazione dello stato di guerra, infatti, c’è stato un lungo dibattito sull’opportunità di togliere al Senato la competenza, attribuendo un potere ‘così grande e delicato’ – hanno osservato diversi deputati – solo alla Camera.
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