La lettera del commissario europeo agli Affari regionali, Johannes Hahn, ha contribuito a riaccendere i riflettori sul piano per il Sud. Dopo le sottolineature del ministro per le Regioni, Raffaele Fitto, che in una lettera pubblicata sul Sole 24 Ore di ieri ha confermato le «note e condivise criticità strutturali» che il Governo sta «provando non senza fatica a superare», l’argomento è stato al centro di diversi confronti. In primo luogo ne ha discusso l’ufficio di presidenza del Pdl che ritiene «necessario rendere operativo il piano nazionale per il Sud, già approvato – ricorda – alla fine dello scorso anno». Perciò «è necessario varare immediatamente i provvedimenti attuativi». Alla Camera, poi, la commissione Bilancio ha approvato all’unanimità una risoluzione che impegna il Governo ad accelerare la spesa dei fondi europei e a rendere più efficiente la governance per la spesa dei Fondi Fas (Fondi aree sottoutilizzate). La risoluzione presentata da Pietro Franzoso (Pdl) spinge il Governo a stringere i tempi sul piano per il Sud e ad assumere come obiettivo prioritario quello di ottimizzare i tempi e le modalità di utilizzo dei fondi Ue. Priorità peraltro già riconosciuta e sottolineata dal ministro Fitto (destinatario dei rilievi della Ue insieme a Frattini e Tremonti). Due accelerazioni, nel Pdl e in commissione, a cui si spera seguano i fatti. Il rapporto tra il piano per il Sud e quello per le infrastrutture ostacola inoltre l’intesa nella Conferenza Stato-Regioni. «Serve un confronto politico: dobbiamo avere tempi e risorse certi» ha detto l’assessore al Bilancio della Regione siciliana, Gaetano Armao, che dopo l’incontro romano ha chiesto «un tavolo politico che dia chiarezza sulle risorse e sui progetti. Non si può continuare a lavorare nell’indeterminatezza». Proprio le risorse, insieme alla cronica difficoltà di attuare con rapidità piani e progetti, sono in cima alle preoccupazioni del commissario Hahn: «Il piano – scrive nella lettera disponibile sul blog Il Paese delle imprese sul nostro sito – non prevede l’assegnazione di risorse aggiuntive». Sempre a Roma, Fitto e il governatore siciliano Raffaele Lombardo si sono confrontati sui fondi comunitari con «proficuo spirito di collaborazione» e hanno approfondito anche i temi trattati nell’incontro con Hahn il mese scorso. Ma sono argomenti che non bastano a rassicurare Sergio D’Antoni, responsabile delle politiche sul territorio per il Pd. «Se anche dopo la stroncatura del cosiddetto piano da parte della Ue Berlusconi e i suoi sodali non rinunciano a sventolare questa misera bandierina elettorale, devono almeno sapere che si coprono di ridicolo». E ha preannunciato una interrogazione a Fitto
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