Condizioni di accesso a un concorso: l’illegittimità del requisito
I giudici hanno rammentato come la Corte Costituzionale abbia più volte affermato che l’accesso in condizioni di parità ai pubblici uffici può subire deroghe, con specifico riferimento al luogo di residenza dei concorrenti, quando il requisito medesimo sia ricollegabile, come mezzo al fine, all’assolvimento di servizi altrimenti non attuabili o almeno non attuabili con identico risultato
Sempre il Giudice delle leggi ha avuto modo di statuire, inoltre, anche che “non é razionale né corrisponde propriamente al fine di una migliore organizzazione del servizio, che sia data prevalenza assoluta, in materia di assunzioni impiegatizie, a situazioni estrinseche di residenza su situazioni intrinseche di merito”, e che è da considerarsi illegittima una norma che “escludendo la possibilità di valutazione del merito comparativo, concede un aprioristico titolo preferenziale ai soli residenti in sede regionale”.
Conclusioni
Risultano, pertanto, ammesse ragionevoli discriminazioni fra concorrenti basate sulla residenza purché queste siano corrispondenti a situazioni connesse con l’esistenza di particolari e razionali motivi di più idonea organizzazione di servizi.
>> CONSULTA LA SENTENZA DEL TAR TOSCANA 27 GIUGNO 2017, n. 891.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento