Relazione di fine mandato al primo test di «massa»

Elezioni amministrative. Obbligatoria nel 50% dei Comuni

Il Sole 24 Ore
20 Gennaio 2014
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Il 50,3% del Comuni andrà al voto nel maggio 2014. Tra circa 40 giorni un esercito di sindaci sarà tenuto a sottoscrivere la relazione di fine mandato, a differenza di quanto eluso nelle elezioni amministrative dello scorso anno (si veda Il Sole 24 Ore del 20 maggio 2013). Cambiano, dunque, le regole e i contenuti della campagna elettorale. Si offre una grande occasione ai cittadini per votare più consapevolmente del solito. Ciò in quanto i sindaci uscenti, a prescindere se ricandidati, dovranno fornire agli amministrati i “saldi” del loro mandato, per come individuati nel Dm pubblicato sulla «Gazzetta Ufficiale» n. 124 del 29 maggio 2013, certificati dall’organo di revisione.

I sindaci dovranno infatti fornire informazioni su:

  • sistema dei controlli interni e esiti registrati;
  • rilievi eccepiti dalla Corte dei Conti e soluzioni individuate;
  • iniziative intraprese per rispettare i saldi programmati di finanza pubblica;
  • situazione finanziaria e patrimoniale, anche riferita alle società partecipate, con l’indicazione dei rimedi e delle carenze riscontrate;
  • scelte mirate a contenere la spesa e ad ottimizzare i servizi;
  • quantificazione dell’indebitamento.

Per la fine di febbraio, i responsabili dei servizi finanziari o i segretari comunali (tenuti alla redazione del documento pena la riduzione del 50% dell’indennità di mandato e degli emolumenti), dovrbero in teoria anche riferire sullo «stato del percorso di convergenza ai fabbisogni standard». Un adempimento impossibile perché i fabbisogni standard non sono ancora definiti.

Al riguardo, il legislatore di fine anno ha perso l’occasione per ridare slancio alla procedura, rimuovendo l’unico ostacolo insito nella norma (Dlgs 149/2011, articolo 4). L’esame con relazio da parte del Tavolo interistituzionale, cui occorrerà inviare il documento, costituisce infatti un adempimento impossibile da effettuare in 20 giorni (200 valutazioni al dì). Sarebbe bastata la mera trasmissione alla Conferenza permanente per il coordinamento della finanza pubblica per abilitarne la pubblicazione sul sito municipale.

Una modifica che il legislatore potrebbe prevedere in sede di conversione del Dl 151/2013.

Quanto al contenuto delle relazioni di fine mandato, occorre sottolineare le difficoltà che avranno i sindaci dei Comuni che avranno aderito al piano di riequilibrio pluriennale. L’adempimento diventerà quasi impossibile anche per quelli che avranno preferito mantenere sotto cenere lo stato di decozione delle loro amministrazioni. Per entrambi sarà complicato, rispettivamente:

  • giustificare la contraddizione manifesta tra quanto “corretto” con i piani di rientro rispetto a quanto approvato nelle annualità precedenti, rischiando in proposito di “confessare” le illegittimità prodotte finanche con l’approvazione dell’ultimo rendiconto;
  • il perdurare delle bugie contabili, peraltro funzionali a compromettere la veridicità dei numeri relativi agli esercizi successivi.

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