Regolamento Privacy verso l’applicazione: l’approccio sarà graduale

Il punto di vista di Antonello Soro, presidente dell’Autorità garante: “Illeciti, non soltanto sanzioni, le reazioni saranno diverse”

23 Maggio 2018
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Non soltanto sanzioni amministrative nel Regolamento UE in materia di privacy. Le reazioni possibili dell’ordinamento alle violazioni sui dati sono diverse e dovranno seguire un approccio gradualistico. A sottolinearlo è Antonello Soro, presidente dell’Autorità garante italiana, che, rispondendo al quotidiano Italia Oggi Sette a due giorni dal debutto del GDPR (il Regolamento 2016/679 sulla protezione di dati pienamente applicabile dal 25 maggio), detta le priorità per aziende ed Enti alle prese con le nuove sfide poste dalla normativa europea. In cima all’agenda, la formazione del personale e la sicurezza informatica.

Ecco uno stralcio dall’intervista:
Presidente Soro, il Regolamento europeo nasce in un clima di incertezza e di ansia per le imprese. Quali sono gli adempimenti ai quali si consiglia di dare priorità?
Il Regolamento è in vigore già da due anni e sulle sue innovazioni il Garante ha promosso un’attività formativa ad amplissimo spettro, proprio al fine di promuoverne la conoscenza da parte di imprese e amministrazioni. Naturalmente, il ritardo nell’approvazione del decreto legislativo di adeguamento può ingenerare incertezza rispetto alle modifiche da apportare alla propria attività aziendale, inducendo a ripensare assetti o modalità organizzative, consolidati a volte più per inerzia che per reale utilità. Ma l’adeguamento al Regolamento si rivelerà una straordinaria opportunità, per consentire ad aziende e amministrazioni di stare al passo con l’innovazione e le nuove sfide di un’economia fondata sui dati, nonché per investire sulla protezione dati quale risorsa reputazionale essenziale e fattore di vantaggio competitivo. Adempimenti fondamentali, in questo senso, sono un’adeguata formazione del personale, modulata naturalmente sulla base delle specifiche mansioni di ciascuno, una puntuale ricognizione delle misure di sicurezza, tecniche e organizzative, che dovranno essere adeguate alle caratteristiche del trattamento, una complessiva revisione delle proprie informative per adeguarle all’impostazione più sostanzialistica del Regolamento, nonché la predisposizione delle procedure necessario ad effettuare, ove ne ricorrano i presupposti, la notifica dei data breach. Per rendere più agevole il processo di adeguamento al Regolamento, è poi opportuno, per le imprese che vi siano tenute ma anche, auspicabilmente, per le altre, nominare il DPO, che possa indirizzare le scelte aziendali nella direzione della compliance. Coloro i quali vi siano tenuti, dovranno poi provvedere ad adempimenti essenziali quali la valutazione d’impatto privacy (e, nel caso di persistenza di rischi, la consultazione preventiva del Garante) o il registro delle attività di trattamento.

> LEGGI L’INTERVISTA INTEGRALE QUI.

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